Il GSE ha pubblicato la mappa per favorire le zone in cui installare gli impianti per l'energia rinnovabile, favorendo enti e Regioni.
Al fine di agevolare gli enti e le Regioni, il GSE ha provveduto a pubblicare una mappa al fine di individuare gli impianti da installare per l‘energia rinnovabile, agevolando dunque il lavoro di pianificazione e sviluppo per le rispettive istituzioni territoriali.
La suddivisione delle mappe si suddivide in 2 tipologie, la prima mostra i punti strategici dov’è possibile installare gli impianti da potenziare, la seconda le aree in cui è possibile montare le piattaforme idonee all’energia da fonti rinnovabili.
Come osservare la mappa per l’energia rinnovabile
La mappa per installare le piattaforme apposite per l’energia rinnovabile sono accessibili esclusivamente alle amministrazioni territoriali e regionali, nonché coloro che sono interessati al beneficio. Il percorso è stato delineato grazie ai dati rilasciati dal GSE e dal progetto CORINE Land Cover (responsabile di monitorare e individuare le zone più appropriate).
La prima ricostruzione mostra la Piattaforma delle Aree Idonee, con cui è possibile individuare i territori adeguati pur rispettando la normativa e la salvaguardia ambientale vigente (con ogni tutela del caso).
Infine c’è la mappatura delle zone di accelerazione, dove oltre alla fattibilità di installare gli impianti, la procedura amministrativa e fiscale prevede uno sprint in più rispetto all’ordinaria gestione.
La difficoltà di interpretazione
Il Decreto ministeriale che stabilisce le regole per approvare le zone idonee e quelle che sono escluse per l’idoneità, è stato emesso il 21 giugno scorso (anno 2024). Purtroppo però, le regole non sarebbero chiare, e ci sarebbe una difficoltà di interpretazione legislativa.
Infatti, in occasione di una recente sentenza tenutasi dal TAR della Regione Lazio, alcune normative (le stesse contenute del Decreto), non sarebbero state approvate, con la conseguente bocciatura del provvedimento.
Una delle difficoltà più comuni e oggettive sarebbe la discrepanza geografica emersa rispetto alle differenti aree territoriali della penisola italiana.
A risolvere la questione ci starebbe pensando Gilberto Picheto Fratin, ministro dell’Ambiente, pronto a suggerire agli enti e alle Regioni i giusti correttivi da valutare entro la fine del mese di luglio.
