Ultime notizie sulle nuove indagini sulla morte di Marco Pantani: la svolta è vicina? I legali della famiglia del Pirata ritengono ci siano nuovi elementi
La morte di Marco Pantani è un caso ancora aperto, con due filoni principali di indagine: il primo riguarda l’inchiesta della Procura di Trento, l’altro quella di Rimini per omicidio. La prima non ha indagati e verte sulla presunta associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata alle scommesse clandestine e correlata alla morte del ciclista. Il focus riguarda il sospetto che la camorra abbia manomesso i controlli antidoping nel Giro d’Italia del ’99, a Madonna di Campiglio, al fine di far perdere il Pirata e favorire appunto le scommesse clandestine.
La Procura di Trento ha acquisito documenti e fascicoli dai colleghi di Rimini, Forlì, Roma e Napoli, che avevano approfondito varie questioni, dalla morte alle presunte manipolazioni, fino alla pista mafiosa. Sono state ascoltate diverse persone come testimoni e sono state prese in esame le parole di un ex boss di Mondragone, ora collaboratore di giustizia, secondo cui, vincendo il Giro, Marco Pantani avrebbe danneggiato gli affari di chi gestiva le scommesse clandestine.
C’è poi l’inchiesta di Rimini, in sospeso: la famiglia del campione di Cesenatico si è opposta alla richiesta di archiviazione, nella convinzione che non si sia trattato di un semplice abuso di droga, ma di qualcosa di più grave e orchestrato.
MARCO PANTANI, IL FILO ROSSO TRA IL CASO DOPING E LA MORTE
Quello di Marco Pantani sembra un caso senza fine, ma negli ultimi anni è emerso che esisteva un’organizzazione criminale legata alla camorra, che avrebbe manomesso le provette del sangue del ciclista per un giro di scommesse clandestine. Il Resto del Carlino ha citato le testimonianze di camorristi, pentiti e persone che erano presenti a Madonna di Campiglio in occasione del Giro d’Italia del ’99. Eppure, secondo i giudici, è confusa l’ipotesi della presenza di altre persone nel residence di Rimini dove il ciclista venne trovato morto. Eppure, questi due aspetti sarebbero non solo legati, ma uno l’effetto dell’altro.
Su questo intreccio sta lavorando la Procura di Trento, intervenuta perché competente sul territorio di Madonna di Campiglio: nei mesi scorsi aveva convocato una quindicina di persone. Ma per i legali della famiglia di Marco Pantani, l’ultima indagine riguarda questioni che si potevano approfondire prima e in maniera più tempestiva. Soprattutto, ritengono che vi sia un filo rosso che lega le due vicende. Il fatto che il controllo ematico non sia stato regolare è, secondo la famiglia, ormai appurato, che lascia lavorare gli inquirenti a Trento, mentre auspica che l’inchiesta di Rimini sull’omicidio non venga chiusa.
