909 giorni agli arresti, poi l’assoluzione: il calvario di Marco Sorbara è finito. Due giorni fa la quinta sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale presso la Corte di appello di Torino contro l’assoluzione in appello perché il fatto non sussiste dell’ex consigliere regionale della Valle d’Aosta.
Marco Sorbara era stato arrestato quattro anni fa per concorso esterno in associazione di stampo mafioso nel processo Geenna sulla ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Condanna a 10 anni in primo grado, poi l’assoluzione in appello lo scorso 19 luglio 2021. Intervistato dall’Adnkornos, l’avvocato Nicola Pisani ha spiegato: “La Corte Suprema non ha semplicemente rigettato ma ha dichiarato inammissibile il ricorso. Si chiude così una vicenda lunga e dolorosa, dopo 909 giorni di custodia cautelare dei quali 8 mesi di carcere”.
Marco Sorbara, agli arresti 909 giorni da innocente
“È una sensazione bellissima e stranissima: trascorri quattro anni, aspetti quel momenti e non lo immagini realmente com’è. Poi ti arriva una telefonata e ti dicono che sei libero”, le prime parole di Marco Sorbara dopo la sentenza ai microfoni del Tgr. L’ex consigliere della Valle d’Aosta ha ammesso anche di aver pensato al suicidio: “Una sera ho fatto la corda, poi mi sono fermato e mi son detto che ero innocente”. Ora percepirà un importante risarcimento, ma non basterà a lenire le ferite: “Qualsiasi cifra non può farmi dimenticare questi cinque anni”.
La vicenda di Marco Sorbara è stata commentata da diversi esponenti del mondo politico, Ivan Scalfarotto di Italia Viva ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Come evidenziato dai colleghi di Libero, le intercettazioni erano state depurate di elementi a suo favore: “Preoccupa che possano emergere casi in cui gli inquirenti abbiano utilizzato scorrettamente e arbitrariamente delle intercettazioni, occultando prove favorevoli all’imputato. Così come resta molto preoccupante l’uso troppo spesso improprio che si fa in questo Paese della carcerazione preventiva. Certi commentatori, anziché attaccare strumentalmente il Ministro Nordio sulle sue condivisibili dichiarazioni, dovrebbero tener conto dei tanti casi in cui i cittadini finiscono schiacciati ingiustamente dagli ingranaggi di una giustizia ingiusta”.