Le indagini sull’omicidio di Margherita Ceschin, la 72enne uccisa nella sua casa di Conegliano e trovata senza vita il 24 giugno scorso, proseguono a ritmo serrato e nelle ultime ore è emerso il rigetto dell’istanza di arresti domiciliari presentata dai legali dell’ex marito della vittima e della sua compagna, sospettati di essere mandanti del delitto. Lo riporta La Tribuna di Treviso, secondo cui il gip avrebbe deciso di non accogliere la richiesta delle rispettive difese di Enzo Lorenzon, 79 anni, e della 32enne Dileysi Lorenzo Guzman.
Entrambi restano in carcere come disposto dal giudice per le indagini preliminari, e per l’uomo sarebbe stato fissato un incidente probatorio per il prossimo 5 settembre utile a decidere in merito alla compatibilità delle sue condizioni di salute con il regime carcerario, sostenuta dal consulente della procura Antonello Cirnelli, anatomopatologo. No alla scarcerazione dei due indagati, dunque, che durante l’interrogatorio di garanzia si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. Secondo quanto riportato da Treviso Today, a carico dell’ex marito di Margherita Ceschin risulterebbero inalterate le esigenze cautelari rilevate dal giudice in sede di convalida del fermo tra cui il pericolo di inquinanamento probatorio.
La ricostruzione dell’omicidio di Margherita Ceschin
La morte di Margherita Ceschin è al centro di una complessa indagine e vede altre persone coinvolte oltre l’ex marito della vittima e la sua compagna. Secondo quanto riportato dall’Ansa in merito alla ricostruzione del delitto, la donna sarebbe stata uccisa da almeno due uomini entrati nella sua casa da un terrazzino e l’ipotesi degli inquirenti è che i killer siano stati assoldati dall’uomo, Enzo Lorenzon, con il quale la vittima avrebbe avuto in corso una pratica di separazione turbolenta iniziata nel 2017.
Al centro degli attriti tra i due, stando a quanto emerso finora, ci sarebbero l’entità di un assegno di mantenimento riconosciuto alla donna dell’importo di 10mila euro al mese e alcune azioni giudiziarie che avrebbero portato al pignoramento di alcuni beni del 79enne. L’ipotesi dell’accusa è che l’ex marito di Margherita Cecchin sia entrato in contatto con i sicari tramite alcune conoscenze della sua attuale compagna, la 32enne Dilesy Luciano Guzman attualmente indagata e in carcere come lui. Quest’ultima, riferisce l’agenzia di stampa, avrebbe contattato un cugino, Sergio Luciano, e un conoscente, Juan Maria Guzman, poi arrestati nell’ambito dell’inchiesta sul delitto. Il presunto piano vedrebbe anche il coinvolgimento di altri due soggetti al momento indagati e ricercati.