A Storie Italiane il ricordo di Maria Chindamo, la donna che nove anni fa fu uccisa e data in pasto ai maiali: le parole di fratello e figlia

La terribile vicenda di Maria Chindamo a Storie Italiane, con le parole di Vincenzo, il fratello della donna assassinata il 6 maggio del 2016, esattamente 9 anni fa, e di Letizia, la figlia di Maria Chindamo, molto piccola all’epoca dei fatti. “Maria Chindamo è stata uccisa dal patriarcato violento e ndranghetista, volevano metterla a tacere, impossessarsi della sua terra e non ci sono riusciti”.



Le parole di Vincenzo Chindamo giungono vicino a quel cancello nelle campagne di Vibo Valentia, dove Maria Chindamo perse la vita: uccisa poi data in pasto ai maiali e ciò che è rimasto è stato infine sotterrato. “Tante persone vogliono e stanno costruendo un contrasto forte alla cultura del patriarcato violento e mafioso – ha continuato Vincenzo Chindamo – dovete unirvi a questo movimento – è il suo appello – ognuno può fare qualcosa, nelle scuole, nelle associazioni e nei luoghi di lavoro. Se l’Italia fosse un Paese normale ognuno di voi si dovrebbe alzare e dire cosa posso fare”.



MARIA CHINDAMO, LA FIGLIA LETIZIA: “IL RICORDO DI MIA MAMMA…”

Così invece Letizia, la figlia di Maria Chindamo, oggi maggiorenne: “E’ un percorso lungo nove anni, abbiamo lottato per arrivare a questo punto ma sono molto contenta, io ricordo sempre mamma con un anedotto, quando veniva a svegliarcici diceva sempre che era una bella giornata indipendentemente dal tempo e oggi è una bella giornata per tutti”. Maria Chindamo è morta perchè non voleva piegharsi alla ndrangheta e cedere così i suoi terreni agricoli, un rifiuto che purtroppo l’ha portata alla morte.



Nel corso di questi nove anni si sono celebrati diversi processi con cinquanta imputati ma la verità è ancora da scrivere. Di mezzo la famiglia del marito della stessa Maria Chindamo, che ha accusato la stessa del suicidio del figlio. Una vicenda complicata che speriamo possa trovare la fine, nel frattempo la popolazione Vibo Valentia ha detto presente e oggi si è ritrovata nei pressi del luogo dell’omicidio per dire no alla ‘ndrangheta.