Mario De Michele, agguato a giornalista ieri a Caserta. Raffica di spari ad altezza d'uomo. Fnsi "non lasciamolo da solo, magistratura indaghi"
RAFFICA DI SPARI: IPOTESI CAMORRA
Il giornalista Mario De Michele è scampato miracolosamente ad un agguato. La notizia è stata lanciata dal sito di cui è direttore, Campanianotizie. Il tentato omicidio si è consumato ieri a Gricignano, nei pressi di un’area oggetto di speculazione edilizia, nella zona della Nato. Una raffica di colpi di pistola, circa sei o sette, sono stati sparati ad altezza d’uomo contro il giornalista, che era a bordo della sua auto. Due colpi sono finiti sul parabrezza, hanno attraversato la vettura a pochi centimetri da Mario De Michele. Quest’ultimo, nel tentativo di fuga, è riuscito a sfuggire ad altri 3-4 colpi degli aggressori. Per fortuna hanno solo distrutto il lunotto posteriore della vettura. L’attentato è avvenuto nel Casertano, territorio di cui si occupa il giornale web che dirige. «Solo il caso ha fatto sì che ne uscisse illeso», fa sapere Campanianotizie. Ora sulla vicenda indagano i carabinieri. Al momento nessuna pista è esclusa, ma gli inquirenti al momento si stanno concentrando soprattutto sull’agguato di camorra.
MARIO DI MICHELE, AGGUATO A GIORNALISTA A CASERTA
Si tratta comunque del secondo attentato subito in pochi giorni dal giornalista Mario De Michele. Tre giorni fa infatti aveva denunciato un altro episodio che era avvenuto tra Sant’Arpino e Succivo. Due persone a bordo di un motociclo e coperte da casco integrale nei giorni scorso lunedì scorso lo hanno costretto a fermarsi, mentre uno di loro con una mazza colpiva ripetutamente l’auto. L’altro quindi lo ha costretto a scendere dal mezzo e lo ha schiaffeggiato. E mentre lo faceva gli ha urlato: «Per colpa tua il Consiglio comunale di Orta è stato sciolto. Ci hai inguaiato. Ora smettila di scrivere sul campo sportivo di Succivo». Sul caso sono intervenuti i vertici di Fnsi, Sugc e il presidente dell’Unci Campania Sandro Ruotolo. «Si tratta di un episodio di una gravità inaudita che dimostra come il Casertano sia una zona ad altissima densità criminale». Non a caso in quella zona sono ben quattro i giornalisti finiti sotto scorta armata. La Prefettura di Caserta comunque si è già attivata.
