61.000 morti in Europa per il caldo nell’estate del 2022 e 18.000 solo in Italia: sono questi i dati resi noti dall’Istituto per la salute globale di Barcellona, che ha stimato gli effetti del caldo in collaborazione con l’Istituto nazionale della salute francese. Dati a cui Mario Giordano, su La Verità, afferma di non crede pienamente. Secondo il giornalista, i “profeti del pensiero unico”, che non ritenevano si potessero quantificare numericamente i morti per lockdown e vaccini, “Adesso invece ci insegnano, un giorno sì e l’altro pure, che è possibilissimo conoscere la causa dell’aumento della mortalità. Perché? Ovvio: perché si parla di au- mento di mortalità causato dal clima. Che, per loro, non è ipotetico ma sicuro”.
Secondo Giordano, “Così hanno cominciato a ripetere, con la solita tecnica del martellamento a reti unificate, la parole d’ordine «strage del clima» «è il caldo che uccide», per farci un bel lavaggio del cervello e spaventarci a tal punto che riusciranno ad approvare tutte le leggi, ovviamente d’emergenza, che fanno comodo a loro”. Il giornalista si riferisce ad auto elettriche, carne sintetica, casa ristrutturata e tutta una serie di riforme nate proprio per contrastare il cambiamento climatico.
I numeri analizzati
L’analisi di Mario Giordano su La Verità prosegue con l’analisi delle morti dal 2015 in poi. “Nel 2022 ci sono 22.513 morti in eccesso che non sono spiegabili con il Covid. È strano no? Siamo nel pieno del periodo della vaccinazione, l’intera popolazione è coperta dalla punturina, i morti per Covid calano, ma esplodono morti che non si riescono a spiegare in altro modo”. Dunque, tali decessi come si spiegano? “Non con i vaccini, ovviamente. Ma con il caldo. E ciò che era impossibile da dimostrare fino al giorno prima è diventato verità rivelata, con i soliti metodi. Cioè senza prova alcuna. Come fosse dogma di fede”.
Da qui, l’analisi: “Abbiamo suddiviso i 22.513 morti in eccesso del 2022 per trimestri: gennaio-marzo, aprile-giugno, luglio- settembre, ottobre-dicembre. Scopriamo che tra gennaio e marzo la mortalità non è aumentata, ma addirittura diminuita di 8.757 (forse effetto di una stagione influenzale più blanda, magari grazie all’effetto mascherine). Quindi, per arrivare alla media annuale di 22.513 morti in eccesso, significa che negli altri nove mesi dell’anno ci sono stati 31.270 morti in eccesso (31.270-8.757=22.513). Di questi 31.270 morti in eccesso tra aprile e dicembre quanti sono morti nei mesi caldi (luglio-settembre)? Ecco la risposta che cercavamo: 15.319, cioè appena il 48 per cento del totale“. Dunque, secondo Mario Giordano su La Verità, “Anche ammettendo che tutti (ma dico proprio tutti) quei 15.319 morti in eccesso fra luglio e settembre siano dovuti al cambiamento climatico, anche ammettendo cioè che tutti quei 15.319 morti in eccesso siano stati stroncati dal caldo, resta un 52 per cento di morti negli altri mesi, che sono difficilmente imputabili al clima”.