Mario Giordano vs Matteo Renzi “Killer a me non lo dice!”/ Lite per cartello sul referendum del 2016

- Silvana Palazzo

Duro scontro tra Mario Giordano e Matteo Renzi a Prima di domani, su Rete 4: "Killer a me non lo dice!". Lite con l'ex premier, a cui mostra un cartello sul referendum del 2016

mario giordano matteo renzi cartello 2024 640x300 Mario Giordano mostra a Matteo Renzi il cartello sul referendum del 2016

Sono volate parole pesanti tra Matteo Renzi e Mario Giordano a “Prima di domani“, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4. Tutto è partito dal caso dello sparo di Capodanno dell’onorevole Emanuele Pozzolo. Il senatore di Italia Viva ha dato del «pazzo» al deputato di Fratelli d’Italia per aver «portato una pistola in un posto dove c’erano dei bambini». Inoltre, ha parlato di testimonianze divergenti e fa riferimento al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro quando dice di non capire perché «quando si allontana lo faccia senza la scorta». Quindi, ha attaccato la classe dirigente della premier Giorgia Meloni, dicendosi preoccupato perché «è improvvisata».

A quel punto Giordano è intervenuto, precisando di essere d’accordo con Renzi e di ritenere che Pozzolo debba dimettersi dal Parlamento, oltre a chiedere che si faccia chiarezza su quanto accaduto, poi però ha attaccato l’ex premier. «Mi chiedo però con quale credibilità Renzi dica tutto questo, visto che nel 2016 aveva promesso che avrebbe abbandonato la politica dopo il referendum». Giordano ha tirato in ballo i dossier della Guardia di Finanza, da cui emerge che «va in giro per il mondo a fare le consulenze e le collaborazioni strapagate in Arabia Saudita». Quindi, l’altro affondo: «Che credibilità ha? Renzi in Senato parla nell’interesse degli italiani o di chi lo strapaga?».

MARIO GIORDANO VS MATTEO RENZI, DAL CARTELLO SUL REFERENDUM ALLO SCONTRO TOTALE

Ma il conduttore Mediaset si è rivelato un fiume in piena: «Lollobrigida ha sbagliato a fermare il treno come lei ha sbagliato a impiegare gli aerei di Stato per andare in vacanza a Courmayeur», ha detto rivolgendosi sempre a Matteo Renzi. Inoltre, Mario Giordano ha messo in discussione la credibilità del suo interlocutore: «Se parliamo di credibilità posso essere d’accordo, ma Renzi è parte del problema di credibilità della classe politica». Non si è fatta attendere la replica piccata di Renzi, accusandolo di aver «inanellato una serie di falsità da record anche per uno come lui». Per quanto riguarda la sua credibilità, Renzi ha aggiunto: «Intanto parlo con la credibilità di uno che non ha mai sparato a nessuno. Per quanto riguarda l’utilizzo dell’aereo di Stato, c’è un gestionale normativo a cui mi sono attenuto. Il problema di Lollobrigida non è stato prendere il treno».

Nessuno si aspettava però che Mario Giordano mostrasse un foglio bianco con la scritta: “Renzi, se perdo il referendum smetto di fare politica“. Un colpo di scena che all’ex premier non è piaciuto affatto: «Ma queste sono falsità, non si va lontano con i cartelli. Non è questo il modo, gli attacchi personali non vanno bene, se questo è il futuro della trasmissione le faccio un in bocca al lupo Bianca». I toni diventano rapidamente incandescenti: «Non si può criticare la Meloni che arriva il killer di turno», ha sbottato Renzi. Espressione che non è piaciuta affatto a Giordano: «Killer a me non lodice chiaro?! Non può dirlo». Renzi a questo punto tace e Berlinguer prova a riportare la calma in studio, ricordando il compleanno del suo ospite. A questo punto Renzi ha commentato: «Ma come si fa a festeggiare il compleanno con Giordano che mostra i cartelli? Ora vado a cena con mia moglie e i miei figli».





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