Ilaria Sula è morta “per colpa” di Tinder: questo quanto spiegato dal suo assassino ed ex compagno, Mark Samson. Ecco cos'ha detto
Mark Samson ha ucciso Ilaria Sula, la sua ex compagna, dopo aver scoperto che la stessa si fosse iscritta a Tinder, un’applicazione di incontri, attraverso cui si cercano persone affini da conoscere. Quando il 23enne filippino ha notato l’iscrizione all’app di dating non ci ha visto più ed ha quindi colpito più volte con un coltello la povera Ilaria Sula, uccidendola. E’ questo quanto emerge dall’interrogatorio pubblicato nelle scorse ore dal Corriere della sera, un colloquio durante il quale Mark Samson si era detto pronto “a combattere” per riavere Ilaria Sula nonostante i suoi amici lo avevano invitato a lasciar perdere.
I due erano stati insieme per due anni fino alla pausa di gennaio 2025, e da tre mesi a questa parte si erano allontanati: “A volte mi trattava con affetto, in altre occasioni era fredda”, aggiunge ancora l’arrestato. Durante l’interrogatorio Mark Samson descrive anche un episodio che a sua detta è stato molto importante, quando Ilaria Sula gli ha chiesto di mostrargli i suoi voti universitari, “altrimenti mi avrebbe lasciato”.
MARK SAMSON E L’OMICIDIO DI ILARIA SULA: “HO VISTO I MESSAGGI…”
Una vicenda che evidentemente ha scosso il 23enne filippino, che spiega di aver sempre avuto “un’ansia da prestazione”. Poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo ovviamente l’omicida, l’apertura di un profilo Tinder: “Ero scioccato e incredulo”, commenta lo stesso, definendo quel gesto “inutile”, ai fini del loro amore. Poi la rottura definitiva lo scorso 25 marzo, con Ilaria Sula che riporta a Mark Samson i vestiti e l’anello di fidanzamento.
Secondo quanto racconta lui non vi sarebbe stata alcuna discussione fra i due, ma le amiche di lei narrano ben altro, svelando di una visita del 23enne al loro alloggio in assenza della compagna, e di alcune foto scattate da Samson al pc di lei. Quando ha visto “i messaggi sessualmente espliciti” di un tale Alessandro, lei gli ha strappato il telefono graffiandogli la faccia e lui non ci ha visto più: “Mi ha preso un raptus”, sia di gelosia che di rabbia, accoltellandola. Ma è andata davvero così?
MARK SAMSON E L’APPARENZA NORMALITA’ DOPO L’OMICIDIO
Secondo quanto scrive il giudice per le indagini preliminari Antonella Minunni, nell’ordinanza di convalida dell’arresto, Mark Samson ha sempre mostrato un atteggiamento di “forte autocontrollo e lucidità”, soprattutto dopo l’assassinio di Ilaria Sula.
Nonostante ha più volte spiegato che non sarebbe riuscito a vivere senza di lei, definendola una persona importante, ha continuato a vivere una vita normale. Subito dopo aver ammazzato a coltellate la 22enne e averla messa in una valigia, ha incontrato un’amica della vittima, con cui ha mangiato assieme una piadina, scrive ancora il Gip. I due hanno poi parlato dei problemi di Ilaria ma anche di altre questioni come il compleanno di un ragazzo.
MARK SAMSON AIUTATO DA QUALCHE AMICO?
Ma non finisce qui perchè Mark Samson ha messo in scena un depistaggio inviando alla famiglia di Ilaria Sula, con lo smartphone di lei, messaggi e lo stesso ha fatto con le amiche, fingendosi la 22enne e illudendo tutti che fosse ancora viva. Per chi indaga comunque le prove nei confronti del ragazzo sono “granitiche” mentre bisognerà comprendere la figura della mamma, che avrebbe aiutato a pulire la casa dal sangue, nonché quella di due possibili complici.
Secondo il Corriere della Sera, infatti, due amici potrebbero aver aiutato Mark Samson a nascondere il corpo senza vita della povera Ilaria Sula. Non è infatti da escludere che vi fossero altre persone a pubblicare contenuti sui social della ragazza, nei giorni della sua presunta scomparsa. Il coinvolgimento di più persone farebbe meglio comprendere come abbia fatto il 23enne filippino a disfarsi del corpo senza vita della sua ex fidanzata, che è stata prima messa in una valigia e poi caricata in macchina nonostante il peso.
