Mary Sarnataro, la forza della comicità contro le avversità della vita
Mary Sarnataro ha emozionato tutti nell’ultima puntata de Le Iene; lei che è stata per anni una delle più ironiche e sagaci inviate del programma, ha scelto di esporsi con un monologo molto personale ma al contempo capace di far riflettere chiunque viva le medesime angosce. La sua verve comica viene accantonata per un attimo al fine di offrire un racconto senza filtri. “Una risata è un momento di gioia incontrollabile ma per me è stata soprattutto sopravvivenza, è lo strumento che mi ha permesso di affrontare la vita, mi ha aiutato a sopportare le cattiverie degli altri e trasformare i bulli in amici”.
Mary Sarnataro ha di recente scritto un libro dal titolo “La manutenzione della stronza”, ma il pubblico l’ha apprezzata nel tempo per la verve comica che magistralmente ha sempre portato sui palcoscenici. Nell’ultima puntata de Le Iene ha aperto il suo cuore ai telespettatori, palesando le sue difficoltà e paure e spiegando come proprio la risata sia stata la sua arma per vincere i momenti più bui. “La risata mi ha aiutata a superare quella volta in cui ho trovato il mio fidanzatino dell’epoca a letto con la mia migliore amica. La risata crescendo si è trasformata in due belle braccia robuste che mi hanno tirata fuori dalle macerie quando il mondo mi è crollato addosso per la perdita di mio fratello.”
Mary Sarnataro, le lacrime durante il monologo a Le Iene: “Finchè non sarà una risata…”
Proseguendo nel suo monologo a Le Iene, è venuta fuori tutta la commozione di Mary Sarnataro. Visibilmente commossa, ha lanciato un messaggio di fondamentale importanza per chi quotidianamente quasi si auto-distrugge, non rendendosi conto del proprio potenziale e delle proprie qualità. ” E’ stata la gomma che ha cancellato gli errori che ho fatto e che soprattutto ha tenuto a bada il mio peggior nemico, me stessa. Quella me che non vuole ridere ma vuole crogiolarsi nella disperazione, che vuole sabotarsi quando le cose vanno bene e incolparsi quando vanno male”.
Mary Sarnataro ha poi concluso il suo monologo con delle parole tanto significative quanto profonde, avvalorate dalle lacrime agli occhi. “Quella me che giudica in continuazione, che sottolinea con l’evidenziatore tutti i fallimenti; dalle diete alle separazioni. E si ripete in continuazione: ‘Sei brutta, non vali, non te lo puoi permettere, non te lo meriti’, è solo così che riesco a tenere testa a quella me, ridendo. Finché non sarà proprio una risata che la seppellirà”.