Mascherine con materiale super-filtrante/ A Bologna primo prototipo: ora produzione

- Davide Giancristofaro Alberti

Mascherine con materiale super-filtrante inventate presso l'università di Bologna, splendida sinergia fra diverse realtà felsinee: i dettagli

oms Immagine di repertorio (LaPresse)

A Bologna è stato sviluppato un materiale super-filtrante per le mascherine, che ha la capacità di filtrare virus e batteri ben superiore a quelli attualmente in circolazione. Si tratta solo di un prototipo ma nel giro di qualche settimana il progetto dovrebbe essere completato per far partire il primo lotto sperimentale di filtri per le mascherine FFP3. Come sottolineato dai colleghi dell’agenzia Dire, questo speciale materiale filtrante è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori dell’università Alma Mater di Bologna assieme alla Marchesini group, e si punta a produrre almeno 7.000 mascherine in un giorno. Andrea Zucchelli, professore al dipartimento di Ingegneria industriale dell’ateneo emiliano, nonchè tra i coordinatori del progetto, ha spiegato che il nuovo materiale si basa su “nanofibre polimeriche ad elevata carica elettrostatica”, e che ha capacità di trattenere virus e batteri “in modo molto più efficace” rispetto ai materiali tradizioni, avendo inoltre un “elevato potere filtrante del particolato”.

MASCHERINE CON MATERIALE SUPER-FILTRANTE: “PROGETTO FIGLIO DI UNA PREZIOSA COLLABORAZIONE”

Una volta che la tecnologia è stata messa a punto, e verificata la sua efficacia, è stato lanciato un appello per la sua produzione, a cui ha risposto la Marchesini Group: “Questo progetto – le parole di Maurizio Marchesini, numero uno dell’azienda bolognese – è figlio della preziosa e consolidata collaborazione tra Marchesini Group e l’Università di Bologna portata avanti in un momento di forte difficoltà per il sistema economico regionale e nazionale. Insieme ai raccordi per maschere di protezione, che abbiamo realizzato grazie alla stampa 3D, questo prototipo è un’ulteriore dimostrazione di come la tecnologia possa anche essere utilizzata per venire incontro ai bisogni della collettività, sia durante che nel post pandemia”. Le mascherine vere e proprie verranno invece realizzate dalla Gvs di Zola Pedrosa: “La collaborazione con l’Università di Bologna – ha spiegato il ceo Massimo Scagliarini – permette a Gvs di mettere a frutto ed espandere il proprio know-how sui materiali filtranti, promuovendo sinergie sul territorio e contribuendo ad approvvigionare con fonti locali le linee produttive di maschere FFP3, che prontamente Gvs ha realizzato in Italia per fare fronte alla pandemia”.





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