E' stato trasferito Massimiliano Mulas, 45enne presunto stupratore: dal carcere di Venezia a Gorizia, ecco cosa sta succedendo
Arriva il trasferimento per Massimiliano Mulas, 45enne che è in carcere in quanto avrebbe stuprato una ragazzina di soli 11 anni in quel di Mestre. E’ stato trasferito a Gorizia, come precisa il Corriere della Sera, spiegando che il nuovo penitenziario risulta essere più adatto per i detenuti a cui vengono contestati reati di natura sessuale. Massimiliano Mulas era stato già arrestato nel 2018 poi scarcerato nel 2021, ma di recente è tornato in carcere con delle accuse gravissime, che se dovessero essere confermate potrebbero portare ad una detenzione fino ad un massimo di 18 anni.
Il quotidiano di via Solferino parla di “aggravanti pesanti”, a cominciare dal fatto che la vittima sia una bambina, quindi ci sarebbero gli estremi per la minorata difesa. Inoltre, Mulas avrebbe violato un domicilio, visto che avrebbe violentata la ragazzina di 11 anni dentro il portone di una casa. Nel carcere di Gorizia, a differenza di quello di Venezia (dove il detenuto si trovava fino a poco tempo fa), c’è un reparto destinato ai cosiddetti Sex offender, che sono appunto coloro che si macchiano di questi reati.
MASSIMILIANO MULAS, L’AVVOCATO NON ESCLUDE PERIZIA PSICHICA
L’avvocato Ballai, che assiste da anni il detenuto, ha fatto sapere che il suo cliente dovrebbe essere sottoposto ad un nuovo interrogatorio ai primi di maggio, aggiungendo che non è da escludere la richiesta di una perizia psichiatrica, di modo che se dovessero emergere dei disturbi di tipo psichico o psichiatrico si potrebbe predisporre un percorso di detenzione adeguato.
Intanto, scrive ancora il Corriere della Sera, stanno continuando le indagini per ricostruire nel dettaglio cosa fece Massimiliano Mulas quandò stuprò la ragazzina di 11 anni, tutti i suoi spostamenti da Mestre a Padova, dove è stato poi arrestato. Si cercano in particolare i filmati delle telecamere di sorveglianza che potrebbero aver ripreso il presunto stupratore, nonché si analizzano i suoi cellulari.
MASSIMILIANO MULAS, TUTTO CIO’ CHE ANCORA NON TORNA
La cosa di cui sono convinti gli inquirenti è che Mulas avesse una casa a Padova, visto che quando è stato fermato era pulito e in ordine, non sembrava una persona che avesse ad esempio dormito in strada: ma dove si è lavato ed ha cambiato gli abiti? C’è anche un altro giallo da chiarire, il fatto che durante la fuga dopo la violenza ha perso cellulare e portafogli, di conseguenza come ha fatto a viaggiare in treno da Mestre a Padova senza fare il biglietto?
Al momento lo stupratore presunto non parla, si è avvalso della facoltà di non rispondere, e gli investigatori stanno anche analizzando i suoi 8 profili social che lo stesso apriva anche per adescare nuove vittime. Su un post Facebook si legge ad esempio un appello “C’è una ragazza che vuole conoscermi”, aggiungendo di non stare bene, mentre poco prima aveva condiviso la sua posizione con un appello a delle ragazze se qualcuna volesse mettersi in contatto con lui.
MASSIMILIANO MULAS, L’INFINITA SCIA DI REATI
Quella di Massimiliano Mulas è una scia di reati senza fine, lunga quasi 25 anni. Iniziò infatti nel 2022, quando lo stesso aveva solo 21 anni e quando aggredì una turista in Trentino. Poi altri quattro episodi, con vittime sempre più giovani, fino all’ultimo episodio, quello gravissimo di questi giorni, ai danni di una bambina.
Nel corso di questi 23 anni, una serie di arresti, condanne ma anche di libertà, e poi di nuovo, come un circolo vizioso che non sembra trovare mai la parola fine. Originario della Germania, Massimiliano Sulas ha vissuto in parte in Sardegna per poi trasferirsi in Veneto. Fra gli episodi più gravi, riportati dal Corriere della Sera, quello della testa tagliata ad un cane, quando aveva solo 19 anni: la spedì ad una ragazza chiedendole 300mila euro o l’avrebbe sottoposta allo stesso trattamento.
