Massimo D'Alema sul conflitto a Gaza: "Saremo la causa di nuovi attacchi terroristici, essere alleati di Israele aumenta rancore del mondo islamico"
Massimo D’Alema si è espresso recentemente in merito al conflitto in medio Oriente e all’operazione israeliana a Gaza definendola come una delle cause che porteranno alla radicalizzazione dell’Islam in Occidente e di conseguenza anche all’esposizione agli attacchi terroristici, alimentati dal rancore provocato dalle immagini che sono state diffuse dalle zone di guerra.
In un pubblico dibattito a Livorno, l’ex presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri tra il 2006 ed il 2008, ha lanciato un allarme profetizzando in tutta l’Europa il ritorno del terrore, con “bombe sui treni” provocate dall’odio che sta segnando una intera generazione e soprattutto 32 milioni di musulmani che vivono all’interno dei confini europei ed altri che dal mondo arabo islamico sono già pronti ad attraversare il Mediterraneo, che continueranno a covare rancore ancora per anni.
Di questa situazione futura, saremo noi ad avere la colpa, perchè, come sottolinea l’ex dirigente del PDS, “Siamo responsabili di inerzia per aver appoggiato in silenzio uno sterminio deliberato“.

Massimo D’Alema: “L’Europa non è in grado di esercitare il proprio ruolo, se torna il terrorismo sarà colpa nostra”
L’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, attualmente a capo della fondazione “italianieuropei”, durante un incontro pubblico ha parlato della situazione a Gaza, avvertendo che le immagini del conflitto e dello “Sterminio deliberato” saranno la futura causa di attacchi terroristici in tutta Europa, da parte del mondo arabo fondamentalista contro gli alleati di Israele. Una Unione Europea che “Non è in grado di esercitare il proprio ruolo“, nè di mediatore nel dialogo tra Russia e Ucraina e nè nel Mediterraneo.
Come ricorda Il Giornale, D’Alema fu coinvolto direttamente nella questione mediorientale quando, da ministro degli esteri si trovò a lavorare sulla pace tra Israele e Libano. Proprio in quella occasione però, fu criticato per essersi mostrato insieme ad un deputato di Hezbollah in occasione di una visita. Un episodio che ha ricordato al Corriere della Sera definendolo come “Inevitabile” sottolineando come l’organizzazione islamista rappresenti una parte significativa della società libanese e pertanto da incontrare al pari degli altri interlocutori in qualità di “Forza che governava il paese“.
