Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive del policlinico “San Martino” di Genova, è intervenuto in collegamento audiovisivo ai microfoni di “Storie Italiane”, per commentare le ultime notizie circa la pandemia di Coronavirus e le decisioni adottate dal governo Draghi per fronteggiare al meglio la quarta ondata, attualmente in essere. Queste sono state le sue parole: “Ci auguriamo che queste nuove misure evitino ulteriori chiusure. Sono state prese per rendere maggiormente sicuri i luoghi dello svago e per spingere i non vaccinati a ricorrere alla somministrazione dei sieri”.
Lo scopo del Green Pass “è evidentemente quello di portare la gente a vaccinarsi. Mi auguro che il Super Green Pass renda più sicuro il nostro Natale e soprattutto faccia salire il tasso di vaccinati”, ha aggiunto Bassetti, che si è poi orientato su un altro argomento, quello relativo alla variante super sudafricana, che da ieri sera fa discutere e genera preoccupazione sul web e sui social media.
MATTEO BASSETTI: “LE VARIANTI NON PREOCCUPANO SE NOI CI VACCINIAMO”
Nel prosieguo del suo intervento a “Storie Italiane”, infatti, Matteo Bassetti ha chiesto di evitare di fare terrorismo con le varianti: “In un momento così buono per l’Italia, non vorrei fare diventare la notizia della variante Nu un grido d’allarme. Al momento non abbiamo dati certi, effettivamente sembrerebbe essere meno sensibile al vaccino, però va detto che le varianti sono nate nei Paesi dove non si sono vaccinati. Se noi ci vacciniamo, questa emergenza non esiste, continuiamo a fare quello che abbiamo fatto finora e tutto andrà bene”.
Infine, Bassetti ha detto la sua sul vaccino anti-Covid per i bambini d’età compresa tra i 5 e gli 11 anni: “I pediatri si sono espressi e quindi mi pare che questa questione non esista. Io, da infettivologo, con anche vocazione pediatrica, essendomi formato al Gaslini, se avessi un figlio in quella fascia d’età lo vaccinerei senza alcun timore di sorta e senza esitazioni. Ovviamente non si tratta di un obbligo, quindi spero che i genitori decidano di ricorrervi”.