Per chi ha partecipato agli incontri del Meeting Special Edition in video streaming, per chi invece è arrivato da tutta Italia al Palacongressi di Rimini per visitare le mostre, partecipare agli incontri, hanno fatto l’esperienza che descriveva Carrón durante l’incontro di giovedi scorso: «Come si può parlare di risveglio nel periodo del lockdown? Questo è un esempio del risveglio dell’umano. In mezzo a una situazione come questa nessuno avrebbe sognato di poter fare un meeting di queste dimensioni, con 120 piazze e creatività. Il risveglio dell’umano non avviene nonostante le difficoltà, ma proprio per le difficoltà, che ci costringono a una creatività, alla possibilità di esprimere risorse che avevamo nascoste».
Santa Messa di chiusura del Meeting Special Edition 2020
Lo stesso stupore si è visto negli occhi ed ascoltato dalla parole di sua Em. Card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, che concelebrando la Santa Messa nell’ultima giornata di Meeting, sottolineando il compito del popolo del Meeting a portare nel mondo la Speranza. Il Card. Bassetti ha poi detto ai presenti commentando il titolo del Meeting: «Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime». Proprio da qui voglio partire per commentare le letture di questa Eucaristia. L’affermazione, tanto amata da Don Giussani, si trova nel volume intitolato Dio alla ricerca dell’uomo. Una filosofia del Giudaismo, in un capitolo dedicato ai profeti di Israele.
Nel libro, Heschel aveva già spiegato come la meraviglia, che per il filosofo è una precondizione alla conoscenza, sia la forma tipica del pensiero dei profeti. Qualche settimana fa, in occasione della festa di San Benedetto, ho avuto occasione di dire in un’omelia che «oggi è, senza dubbio, il tempo dei profeti. È tempo di coloro che sanno mettersi in ascolto, ogni giorno, della parola di Dio e sono in grado di leggere in profondità il mondo che ci circonda».
La solidarietà internazionale dopo il covid: distanza di sicurezza o nuova prossimità?
Come sta cambiando il modo di lavorare nella cooperazione internazionale allo sviluppo dopo l’esperienza globale e ancora ini corso della pandemia? Come sono cambiati i modi di implementare i progetti quando la mascherina è d’obbligo e non si possono più creare assembramenti e non ci possono essere più incontri in presenza ravvicinata? Dove vanno i fondi per lo sviluppo? Possono la tecnologia e il digitale sostituire supplire o rilanciare la cooperazione.
Ne hanno discusso Paola Berbeglia, Delegata Educazione alla Cittadinanza Globale Concord Italia; Andrea Bianchessi, Regional manager AVSI East Africa; Fiammetta Cappellini, Regional manager AVSI Caraibi; Stefano Manservisi, Special advisor del Commissario europeo per l’Economia; Giorgio Marrapodi, Direttore DGCS; Mariangela Zappia, Rappresentante permanente dell’Italia presso l’ONU.
“Non torniamo al mondo di prima”. Ricostruiamo insieme
Un dialogo ricco di spunti con Muhammad Yunus, Economista, Premio Nobel per la pace 2006. Introducono Andrea Simoncini, Vice Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Docente di Diritto Costituzionale all’Università di Firenze e Mario Biggeri, Professore associato in Economia dello Sviluppo all’Università degli Studi di Firenze.
La fotografia che emerge è che in questo momento tutto il mondo deve trovare una risposta a un grande interrogativo. Non si tratta di come far ripartire l’economia perché, per fortuna, sappiamo già farlo. Le esperienze vissute in passato ci hanno aiutato a mettere a punto una terapia generica per ridare vita all’economia. No, il grande interrogativo a cui dobbiamo dare risposta è un altro: riportiamo il mondo nella situazione nella quale si trovava prima del coronavirus o lo ridisegnamo daccapo? La risposta richiede una grande responsabilità non solo di chi governa ma di ognuno di noi.
Abitare, vivere, lavorare nelle città: cosa cambierà nelle nostre metropoli
Negli ultimi decenni tante città del mondo, pur tra contraddizioni e problemi aperti, sono diventate dei luoghi sempre più attrattivi. Spazi scelti per abitare, costruire, investire. Mete turistiche e culturali da visitare, laboratori per sperimentare forme di condivisione e organizzazione sociale. Tuttavia, le immagini di quelle stesse città semi deserte durante il lockdown hanno lasciato un segno e al tempo stesso fatto nascere nuove domande sul tipo di sviluppo urbano a cui tendere per rispondere al desiderio delle persone di vivere meglio e di affrontare le sfide del nostro tempo. Un confronto molto ricco di spunti con Andrea Gnassi, Sindaco di Rimini; José Luis Martínez-Almeida, Sindaco di Madrid; Giuseppe Sala, Sindaco di Milano.
Not too much to ask – no es demasiado pedir – non é chiedere troppo
Il titolo si ispira all’ultimo verso di una nota canzone di Bob Dylan, Floater: «A volte qualcuno vuole che tu rinunci a qualcosa / E, lacrime o no, è chiedere troppo».
Questo incontro fa parte di un ciclo di tre video interviste con José Ángel González Sainz, Maurizio Maggiani e Cornel West. Si tratta di incontri registrati nei luoghi in cui vivono e lavorano cercando di scoprire il loro rapporto con la realtà e di intercettare le domande che emergono da questo rapporto, specialmente in questo momento cosi vertiginoso per l’intera umanità. È possibile passare da una ideologia chiusa e rigida alla riscoperta del reale come opportunità e come chiamata? E quali sono le presenze – maestri e amici – che aiutano in questa avventura umana e non li distraggono dalle domande fondamentali, ma le ridestano continuamente con la loro stessa presenza. E infine, quale contributo può dare un autore alla ricostruzione con gli strumenti della sua professione?
Bernhard Scholz, presidente del Meeting rivela il titolo della prossima edizione
Bernhard Scholz ha fatto un primo bilancio sul Meeting di quest’anno, “Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime”, confermato che questa edizione si è rivelata particolarmente importante per riflettere sui motivi di un rinnovato impegno personale e sociale. Ha sottolineato come il messaggio di papa Francesco è stato un grande incoraggiamento a comprendere che è proprio «lo stupore che mette e rimette in moto la vita, consentendole di ripartire in qualunque circostanza» e che dà «la forza per affrontare disagi e fatiche». Il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, ha ringraziato gli organizzatori per aver realizzato il Meeting anche quest’anno e ha invitato i partecipanti ad essere «profeti della meraviglia e della speranza». Nel suo intervento sul titolo della manifestazione il costituzionalista Joseph Weiler ha ricordato che l’umano stesso è fonte strabiliante di meraviglia, anche quando è sfidato da eventi drammatici o disumani. Una parola-chiave del Meeting di fronte alla situazione drammatica che stiamo attraversando è stata «speranza»: il contributo di don Julián Carrón, presidente della Fraternità di CL, è andato al cuore di questa esperienza, indagandone origine e ragioni.
L’attenzione ai giovani ha caratterizzato non solo gli incontri sulla scuola e sull’educazione, ma anche quelli sull’economia e il welfare. Dal discorso inaugurale di Mario Draghi (già presidente della Bce) all’intervento del Nobel Muhammad Yunus, tanti ospiti hanno sottolineato l’importanza di una responsabilità condivisa per creare un futuro diverso con un assetto politico competente e coraggioso. In un ciclo dedicato al nesso fra sostenibilità e sussidiarietà si è discusso di tematiche decisive legate all’economia, alla mobilità e allo sviluppo delle città.
Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato in modo incisivo la necessità di una ricostruzione con «profonda idealità, ampia visione e grande concretezza», una necessità che si è evidenziata in discussioni di ampio respiro sul futuro della democrazia, sul senso del Parlamento, sul rapporto Stato-Regioni e, al contempo, in incontri più mirati sulle riforme dei sistemi sanitari e del welfare. La sottolineatura del presidente Mattarella sul cambiamento dell’Unione Europea come «premessa di un rilancio dell’Italia» è stata raccolta anche nei dibattiti sull’utilizzo del Recovery fund – Next Generation UE, soprattutto dagli interventi del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e del commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni.
Intellettuali, scrittori e scienziati di fama mondiale hanno documentato che lo stupore e la gratitudine per la bellezza della realtà ci permettono di cogliere i significati più profondi della nostra esistenza e di arricchire la ricerca del bene. E se le regole anti-Covid hanno consentito solo a un numero limitato di persone di partecipare ad alcuni incontri, i contenuti resi accessibili sulle piattaforme digitali del Meeting e dei media partner hanno registrato ad oggi più di un milione di accessi con visualizzazioni on demand in continua crescita e sempre a disposizione di tutti.
Ampie parti del programma sono state rilanciate su 130 piazze in Italia e in altri 25 Paesi, dove gli “ambassador” del Meeting hanno organizzato serate ed eventi. Un ringraziamento particolare va ai volontari a Rimini e tutti quelli che hanno organizzato le piazze, ai relatori, ai tecnici, ai partner e ai sostenitori. Tutti si sono impegnati con passione, responsabilità e creatività. Questo Meeting ha dimostrato che ognuno di noi, l’Italia stessa, può ripartire positivamente, pur nel rispetto integrale delle regole che la circostanza Covid ci impone.
La Special Edition 2020 si è conclusa con le testimonianze di quattro donne che, in altrettanti angoli del mondo, affrontano situazioni spesso disumane con «una speranza che non delude», un ponte gettato verso la prossima edizione (la 42ma) che si svolgerà dal 20 al 25 agosto 2021 a Rimini; il titolo sarà: Il coraggio di dire “io”.