Nella giornata di venerdì, in occasione dell’Eurogruppo, si terrà il punto in merito allo stato di avanzamento della ratifica del trattato Mes. “Ovviamente si tratta principalmente di progressi in Italia dove è in corso un processo parlamentare, il che è incoraggiante in quanto tale. Ci aspettiamo quindi che il ministro delle Finanze Giorgetti dia un breve aggiornamento su cosa sta succedendo in Italia e cosa aspettarci nei prossimi mesi su questo tema”, ha spiegato un alto funzionario Ue, come si legge su Lapresse, in vista della riunione in programma a Santiago di Compostela fra 48 ore.
Lo stesso ha aggiunto: “Siamo molto ben consapevoli della sensibilità attorno a questo tema in Italia e ovviamente rispettiamo pienamente il processo parlamentare, ma speriamo in una conclusione positiva del processo il prima possibile”. La fonte, rispondendo ad una domanda sulla possibilità che l’Italia esca dal Meccanismo europeo di stabilità dell’Eurozona, ha aggiunto: “Non so su quale base giuridica potrebbe accadere” che l’Italia esca dal Mes. “Non sono a conoscenza di alcun modo per farlo. Ancora una volta, questo non è il diritto dell’Ue, questo è un trattato internazionale. Quindi bisogna chiedere a un avvocato. Politicamente, probabilmente sarebbe l’ultima cosa che verrebbe mai in mente a qualcuno”.
MES, L’UE ATTENDE AGGIORNAMENTI DA GIORGETTI: “IL BACKSTOP…”
Nel caso in cui l’Italia dovesse firmare il nuovo trattato del Mes, “il vecchio trattato continuerà ad applicarsi. Il backstop per il fondo di risoluzione unico non sarà in vigore. Gli accordi bilaterali del backstop (il paracadute in caso di choc economico, ndr) scadranno effettivamente, ma allo stesso tempo, il Fondo di risoluzione unico (Srf) raggiungerà la sua piena dimensione” ha proseguito l’alto funzionario, che poi ha aggiunto e concluso: “Quindi il motivo principale di questi accordi bilaterali di sostegno (backstop) è stato quello di sostenere la potenza di fuoco del Fondo in tempi in cui è ancora in fase di costituzione. Questa costituzione del fondo sarà completata, quindi ci saranno più risorse disponibili rispetto ad ora, ma, ovviamente, il backstop non ci sarà. Quindi le risorse non saranno così grandi come sarebbero sotto il nuovo trattato”.