Immigrazione, il governo tedesco pubblica dati dei controlli alle frontiere: 10mila irregolari respinti dall'ultima proroga, ministro interni: "Un successo"

Migranti, la Germania proroga fino a settembre i controlli alle frontiere e pubblica i dati che confermerebbero l’efficacia della misura. Come dichiarato dal Ministero dell’Interno infatti, queste restrizioni avrebbero finora permesso di impedire più di 10mila ingressi irregolari, tra cui anche 550 soggetti richiedenti asilo che sono stati respinti prima ancora di recarsi a fare domanda nonostante l’Ue abbia stabilito che ogni paese ha l’obbligo di far completare la procedura e di elaborare poi caso per caso.



Il provvedimento, adottato inizialmente per prevenire infiltrazioni di cellule terroristiche in vista delle Olimpiadi di Parigi e degli Europei 2024 era stato già prolungato dal precedente governo e successivamente rafforzato dalla nuova amministrazione, che ha aumentato ed intensificato la sorveglianza per arginare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, arrivando ad un totale di 30mila respingimenti in 12 mesi. Il ministro Alexander Dobrindt, ha confermato il successo di questa disposizione, annunciando: “Rispetto ad altri paesi europei, non siamo più in cima alla lista, ma siamo scivolati al terzo posto tra i paesi di destinazione dell’immigrazione illegale“.



Friedrich Merz, Cancelliere di Germania al vertice USA-UE alla Casa Bianca (ANSA-EPA 2025)

Germania, governo proroga controlli alle frontiere anti migranti irregolari, Ministero Interno: “Respinti anche 550 richiedenti asilo”

Germania, a 12 mesi dall’entrata in vigore dei nuovi controlli alle frontiere per il respingimento dei migranti clandestini, Il governo ha commentato il bilancio dei dati affermando che si tratta di una misura molto efficace che ha avuto successo nel prevenire gli ingressi illegali in 30mila casi, compresi alcuni soggetti che avevano diritto a fare domanda di asilo. Il ministro dell’interno ha sostenuto il provvedimento sottolineando che negare il diritto di asilo rientrerebbe nella legge Ue perchè la Germania confina con paesi definiti sicuri.



Sono arrivate però contestazioni da parte del Tribunale Amministrativo di Berlino, che ha emesso una sentenza nella quale condanna questa pratica, contraria al regolamento che costringerebbe ogni stato ad esaminare ogni singolo caso sempre dopo aver completato la richiesta. Nonostante le controversie, Dobrindt ha comunque annunciato che intende proseguire sulla stessa strada, pertanto al momento i controlli sono stati estesi fino al 25 settembre 2025 in attesa dell’attuazione della riforma del Sistema Comune Europeo di asilo.