L’esplosione dell’800, in tutta la sua magnificenza e raffinatezza. Gallerie Italia-piazza Scala a Milano ha inaugurato la notte di cultura dello scorso 4 novembre con una apertura serale d’eccezione, l’esposizione Da Canova a Boccioni. Le 197 opere esposte, di proprietà parte di Intesa San Paolo e parte della Fondazione Cariplo, mettono in luce l’artificiosità e la ricercatezza dell’arte ottocentesca, focalizzandosi in particolar modo sulla sensibilità milanese e lombarda. La resa di questo itinerario è stata possibile grazie al curatore Fernando Mazzocca, docente di Storia della critica d’Arte all’università Statale di Milano e tra i massimi in esperti in Italia dell’arte dell’800.
A fare da cornice a questo viaggio nel tempo e nell’arte, la splendida scenografia del Palazzo Anguissola e del Palazzo Brentani, emblemi del barocco ottocentesco milanese e tuttora tra gli edifici del genere meglio conservati. Le sale in cui si svolge l’esposizione risultano così essere non solo lo sfondo, ma parte integrante del tentativo di mettere in luce la straordinarietà dell’arte italiana del XVII secolo. A partire dai Bassorilievi di Rezzonico del Canova, ispirati all’antichità greca e romana e magnifico esempio del neoclassicismo italiano, sono il punto di partenza del discorso che si svolge nelle sale. A seguire, le vigorose scene delle battaglie risorgimentali, che vanno a contrastare le scene del naturalismo lombardo invece incentrato sulle atmosfere della vita quotidiana. Pittori di paesaggio e di genere quali il Molteni e l’Inganni, fanno da contrappunto a loro volta alla forza della pennellata di Hayez, punta di diamante della sezione dedicata al romanticismo. Dal naturalismo e dal romanticismo al simbolismo, “tra natura e allegoria”, che si pone come ponte tra l’esperienza precedente e quello che sarà il futurismo di Boccioni, che con Le tre donne anticipa la tendenza artistica propria del novecento e costituisce il punto d’arrivo del percorso che vedrà conclusione nei prossimi mesi con l’allestimento della sezione novecentesca.
Questo straordinario esempio di mecenatismo bancario, l’impegno della Banca Intesa e della fondazione Cariplo sia nell’installazione che nel prestito delle opere, permette di focalizzare l’attenzione sulla Milano della cultura, come già testimonia l’inserimento della città nelle Gallerie d’Italia, insieme a Vicenza con il Palazzo Leoni Montanari e Napoli con Palzzo Zevollis Stigliani. E se è vero che le radici di una nazione sono riscontrabili nel patrimonio culturale e artistico, quello che avviene con l’opera di Gallerie Italia non è solo una questione espositiva, bensì è occasione per un rinnovato spirito di appartenenza alla storia comune che ci appartiene e da cui proveniamo.
(Caterina Gatti)