Roberto Formigoni conferma il suo sostegno all’energia nucleare. Lo ha fatto intervenendo alla nona edizione di Mobility Conference da Assolombarda e dalla Camera di Commercio a Milano su tema Politiche e azioni per dare energia al Paese.
Il governatore della Lombardia ha però tenuto a precisare che in Lombardia non sono stati rilevati siti adeguati alla costruzione di centrali nucleari: «In Italia ci possono essere quattro-cinque centrali, come il governo ha saggiamente deciso. Sul nucleare la nostra posizione è nota: riteniamo che il paese si debba dotare di centrali nucleari e quando il governo italiano sarà pronto discuteremo con le Regioni per l’individuazione dei migliori siti». Era presente all’incontro anche il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
«Dalle informazioni che ho – ha aggiunto Formigoni – non pare al momento che in Lombardia ci siano siti adeguati». Nel corso del suo intervento Formigoni ha illustrato la tabella di marcia della sua amministrazione sul tema energia: Rinnovo del parco delle centrali con un’attenzione particolare alle energie rinnovabili, superamento del tabù antinuclearista in Italia e forte impegno per fare di Milano, entro i prossimi 3 anni, la città più teleriscaldata d’Italia».
«Impegni non privi di budget. Il tema della green economy – ha aggiunto – è un punto di forza nel nostro programma e soprattutto una sfida coraggiosa, che implica l’investimento di ingenti risorse. Per questo, pur in presenza dei tagli imposti dalla manovra, abbiamo stanziato 900 milioni di euro».
Infine un invito a tutto il paese e non solo la Lombardia: L’energia è un asset fondamentale per il rilancio complessivo dell’economia a livello mondiale, tanto più per l’Italia. La Lombardia è la Regione più produttiva d’Italia e per noi il tema dell’energia è fondamentale: vogliamo assicurare ai nostri cittadini e alle nostre imprese un approvvigionamento energetico sicuro, differenziato, a costi più bassi. Questo della diminuzione dei costi dell’energia è un tema fondamentale perché le nostra imprese pagano un peso aggiuntivo rispetto ai loro concorrenti europei».