«L’idea è nata durante uno dei pranzi che si svolgono il giovedì tra circa venticinque amici, che ogni volta cambiano a seconda degli impegni. Ci ritroviamo in trattoria per mangiare e non c’è orario perché ognuno viene quando è più libero, e se ne va via quando deve. Si sta insieme e si parla, senza fissare un tema in precedenza, ma affrontando argomenti che via via escono nel corso del pranzo. Proprio durante un giovedì come questo è nata l’idea di creare questa piccola fiera locale, riconosciuta dalla Regione, che ha come scopo raccogliere fondi per la parrocchia». Edoardo Mantia, intervistato da IlSussidiario.net, è appunto uno degli ideatori del MicroEXPO che si terrà a fine giugno per tre giorni a Cassano d’Adda, in provincia di Milano: «C’è anche un altro obiettivo, cioè quello di far fruttare l’amicizia tra imprenditori e piccoli professionisti per ridare valore al lavoro, che oggi è visto quasi come una condanna, necessaria però per vivere. Invece è bellissimo incontrare persone intraprendenti, che riescono a cavarsela in ogni difficoltà. Il titolo della nostra fiera è “La genialità lombarda risponde alla crisi”, con cui cerchiamo di dare un po’ di spessore al lavoro, che occupa un sacco di tempo, ma che spesso può essere espressione di tante altre cose».
Per quando è in programma questa fiera?
Si sviluppa in tre serate nell’ambito di una sagra paesana, che è già in corso durante i fine settimana fino a luglio. La nostra fiera si svolgerà invece il 24, 25 e 26 di giugno, dalle sei del pomeriggio fino a mezzanotte circa. Ci saranno una ventina di espositori, dal restauratore al produttore di formaggi di capra, dalla cooperativa sociale al progettista, e ci rivolgiamo al pubblico di paese, ma abbiamo invitato anche dei politici e imprenditori che racconteranno la loro esperienza. Inoltre gli espositori, all’inizio di ogni serata, avranno la possibilità di presentare la propria attività e per qualcuno sarà una delle prime occasioni per parlare in pubblico. Ci saranno anche dei convegni, momenti in cui ci si potrà confrontare e imparare qualcosa da altre esperienze.
Una specie di matching?
Assolutamente sì. L’idea del matching è proprio quella che sta alla base di questa fiera. Abbiamo anche invitato i nostri amici della Gi-Group che per una sera allestiranno un loro stand per raccogliere i curriculum e le richieste di lavoro di chiunque voglia farsi avanti.
Gli espositori venderanno anche i loro prodotti?
Negli stand della fiera non sarà obbligatorio vendere e ognuno sarà libero di fare ciò che vorrà. Il nostro scopo non è comunque quello di vendere dei prodotti, ma di presentare, proporre l’idea imprenditoriale, come alcuni agricoltori che, pur producendo salumi, non verranno a venderli, ma a mostrare le loro nuove idee per l’attività che portano avanti, come l’ “agriturismo di famiglia”, che consiste nell’ospitare a pranzo, praticamente a casa loro, mediante prenotazione, un massimo di quindici persone. Un’idea per “fare fatturato” con uno stile completamente familiare.
Cosa volete trasmettere?
Vogliamo dimostrare che lo spirito imprenditoriale aiuta non farsi spaventare dall’incertezza e dai rischi, e consiste già nella voglia con cui qualsiasi persona va a lavorare la mattina. Anche chi è dipendente può avere questo spirito e il trovarsi “sotto padrone” non è come essere in galera: tutti, nel nostro piccolo, siamo imprenditori.
A che edizione siete?
Siamo solo alla seconda esperienza. L’anno scorso era l’edizione sperimentale ed è piaciuta molto, abbiamo ricevuto più di cinquemila visite e quindi abbiamo deciso di continuare. Abbiamo notato che alla gente non bastano i soliti eventi “ricreativi”, le notti bianche o cose del genere; il tema del lavoro suscita un grande interesse, perché è comunque un fattore con cui tutti, prima o poi, dobbiamo fare i conti. Inoltre quest’anno, per la prima volta, abbiamo ottenuto il patrocinio della Camera di Commercio, una cosa a cui tenevamo tantissimo. Siamo a Cassano d’Adda, una cittadina in provincia di Milano, lontano dal capoluogo, non ancora in Brianza, attaccati a Bergamo e alla provincia di Cremona, quindi cerchiamo di coinvolgere gli espositori anche delle province vicine.
Affrontando il tema lavorativo, c’è anche un’intenzione di mostrare una situazione che potrebbe essere gestita meglio dalle amministrazioni?
Non vogliamo fare nessun tipo di polemica o denuncia, ma semplicemente affrontare pubblicamente la problematica del lavoro, che deve essere visto come una risorsa, anche quando non c’è, e non come un dramma. Anche la crisi economica può essere vista come un passaggio, un periodo di gestazione che può portare a qualcosa di nuovo e di inaspettato. Ci sono momenti in cui non si può più tornare indietro e deve esserci la forza di reinventarsi e mettersi totalmente in gioco. L’atteggiamento positivo è tutto per affrontare qualsiasi tipo di lavoro, la vita stessa.
(Claudio Perlini)