Accompagnata e preceduta da polemiche, la proposta di legge della Lega sull’esposizione dei crocifissi negli uffici dei palazzi della Regione Lombardia è stata approvata ieri. Discussione e votazione si sono tenute in commissione Cultura del consiglio regionale lombardo: il progetto di Legge è passato a maggioranza con il voto non solo di Lega ma anche del Pdl, che pure qualche dubbio sulla proposta lo aveva avanzato. Per il Carroccio, si tratta di una battaglia di civiltà e di difesa dei “nostri valori”. La legge prevede chili crocifisso sia esposto in tutte le sale istituzionali e di ingresso di ogni edificio della regione Lombardia. Per Alessandro Marelli, relatore del progetto di legge e consigliere regionale leghista, “contrariamente a quanto affermato dagli esponenti del Pd nessuno vuole svuotare il simbolo del crocifisso dalla sua valenza religiosa, ma abbiamo ritenuto di evidenziare, nel progetto di legge, i suoi valori civilmente rilevanti. Il provvedimento approvato oggi in commissione, a differenza di quanto sostengono i democratici, non è impugnabile. La stessa cassazione ha stabilito infatti che il principio di laicità dello Stato nell’ordinamento italiano non esclude la presenza del Crocifisso negli spazi pubblici'”. Ilsussidario.net ha chiesto al consigliere regionale del Pdl Stefano Carugo di esprimere il punto di vista del Pdl su questo provvedimento di legge
La Commissione cultura del consiglio regionale approva a maggioranza il progetto di legge della Lega di esposizione del crocifisso “in tutte le sale istituzionali e in ogni edificio della regione Lombardia”. Come ha recepito il Pdl questa proposta della Lega?
Devo fare una premessa. Già adesso un po’ di crocifissi in giro per i palazzi della Regione ci sono e se uno voleva attaccarne uno non era vietato. Quindi il progetto di legge della Lega può sembrare realmente una cosa un po’ ipertrofica come ha fatto notare qualcuno. Noi l’abbiamo votato perché crediamo in questo segno che è il segno di una identità cristiana forte, dunque votare contro ci sembrava controproducente, era come andare contro una cosa in cui crediamo noi stessi. Abbiamo però fatto questa doverosa premessa in aula durante il dibattimento. i crocifissi in Regione già ci sono. Il secondo motivo per cui abbiamo votato a favore della proposta della Lega è che non ci sembrava il caso di fare sterili polemiche politiche con i nostri alleati.
Si tratta comunque di una indicazione precisa in un momento storico dove un simbolo come questo viene spesso combattuto, pensiamo alle scuole.
Assolutamente. Quando ero assessore ai diritti sociali a Monza uno dei primi provvedimenti che feci fu quello di far mettere il crocifisso negli asili comunali della città. Perché lo feci? Semplicemente perché non c’erano, e quando alcune maestre mi contestarono la cosa dicendo che si turbava la sensibilità dei bambini, io spiegai che meglio del crocifisso, simbolo universale di fratellanza, per non turbare nessuno non esisteva e non esiste alcun simbolo.
Come Pdl avete precisato altri aspetti sul provvedimento?
In aula ho detto che come Pdl eravamo favorevoli, ma ci tenevano a cogliere un altro punto: la non obbligatorietà dell’esposizione del crocifisso, abbiamo cioè voluto sottolineare che non è obbligatorio, ma che c’è la possibilità, una possibilità che c’era anche prima.
Come ha reagito l’opposizione a questa proposta?
L’opposizione si è fermata a contestare il carattere potenzialmente strumentale della proposta della Lega e sul non volere turbare la sensibilità degli appartenenti ad altre religioni.
In che senso strumentalizzazione da parte della Lega?
La strumentalizzazione che si può cogliere in questo provvedimento può essere quella di ridurre a un tornaconto politico una cosa come il crocifisso, strumentalizzarlo per i propri fini: noi della Lega sosteniamo la Chiesa e gli altri no. Oppure: noi della Lega mettiamo i crocifissi, gli altri mettono le mezze lune. Ma devo dire che gli interventi dei colleghi legisti in aula sul provvedimento sono stati molto stemperati, molto equilibrati.
Una osservazione che si può fare a questo provvedimento è: un conto chiedere di non toglierlo, un conto chiedere di metterlo ex novo.
Direi che è una osservazione che non ha molto senso. Chi ha proposto la legge, come anche il sottoscritto, lo ha fatto semplicemente perché aveva notato che in molte parti dei nostri edifici il crocifisso non c’era. Inoltre noi siamo una città, una regione, un Paese di chiare origini cattoliche cristiane e siamo orgogliosi di questa tradizione. C’è una cosa da ricordare, che ho detto anche in aula, e che molti dimenticano: in cima al nuovo grattacielo della Regione c’è una statua della Madonna. I nostri simboli sono ben rappresentanti da sempre. Formigoni lo ha sempre avuto ben presente da quando è in Regione, quali sono le nostre origini. La prima cosa che ha fatto quando il nuovo grattacielo è stato ideato, è stato di aggiungere questa splendida statua della Madonna. Dunque l’iniziativa della Lega non ci ha colti impreparati perché la Regione in tanti anni si è sempre dimostrata sensibile a questo aspetto.