“Terrore in metropolitana”: così Codacons definisce la class action aperta contro Atm per i disagi risalenti allo scorso 2 ottobre. Ricordiamo che quel giorno si verificarono una serie di problemi sulla linea della metropolitana milanese nel corso dei quali centinaia di passeggeri rimasero bloccati dentro a un convoglio. Si registrarono casi di malore e i passeggeri furono costretti ad abbandonare le vetture forzando le porte del convoglio stesso uscendo nei tunnel della metropolitana. Secondo Codacons i passeggeri vennero lasciati al buio nelle gallerie senza informazioni e senza assistenza. L’udienza del caso salvo eventuali rinvii è stata annunciata per il prossimo 25 marzo. Per ogni passeggero rimasto in quelle condizioni vengono chiesti risarcimenti pari a 6900 euro: anzi 6901,50 euro visto che viene calcolato anche il prezzo del biglietto. Si chiede infatti di risarcire i danni non patrimoniali e quindi biologici e/o morali e/o esistenziali per una somma pari a 5mila euro e inoltre di pagare una somma pari a 500 euro per ogni passeggero “per le violazioni del contratto di trasporto e della normativa di settore, nella specie per non avere garantito il raggiungimento della meta finale, né il rispetto delle fasce di garanzia”. Per arrivare alla somma di 6900 euro viene poi chiesto anche di pagare mille euro “per le condizioni di viaggio, di attesa, di mancanza di assistenza e di mancanza di informazione subite dai medesimi nella fascia oraria successiva alle 17” e ancora altri quattrocento euro per ogni giorno di lavoro perso per via di quanto accaduto. Raccomandandosi anche di restituire il prezzo del biglietto. Codacons spiega che il risarcimento viene chiesto perché l’episodio in questione viene definito “clamoroso”: persone hanno subito malori, i passeggeri sono rimasti intrappolati per circa un’ora nelle carrozze e poi costrette a scendere lungo i binari. Il tutto viene definito “incivile”. Quel girono, si ricorda, oltre ai mezzi di soccorso, furono chiamati sul posto anche le forze dell’esercito per intervenire in soccorso ai passeggeri.
Dal punto di vista tecnico si attende adesso che il tribunale apposito giudichi ammissibile la class action come data di scadenza minima è richiesta il 25 marzo. Il ricorso è stato depositato a nome di un singolo passeggero: gli altri, si spiega,verranno chiamati al momento opportuno.