Ieri sera in consiglio di zona 9, si è trattato, come primo punto all’ordine del giorno il registro DAT (dichiarazione anticipata di trattamento fine vita). Si tratta di un parere che i consigli di zona devono esprimere rispetto a una proposta di deliberazione del Consiglio Comunale. Nonostante si votasse un provvedimento che proveniva dalla maggioranza che governa la città, tuttavia la delibera è stata clamorosamente bocciata. Nulla di trascendentale se non fosse che due consiglieri del PD non si sono solo astenuti su un punto che non condividevano, come la disciplina di partito richiederebbe, ma hanno addirittura votato contro, altri 5 membri della maggioranza invece si sono astenuti.
A seguito di questa clamorosa sconfitta politica 3 consiglieri di maggioranza (2 di SEL e 1 del PD) hanno addirittura abbandonato l’aula facendo cadere il numero legale alla votazione successiva e facendo così terminare la seduta di consiglio. Ma come è potuto accadere tutto questo? Come ha sottolineato la presidente del cdz 9 Uguccioni, eletta nelle file del PD, “il Comune non ha le competenze per votare un regolamento su una materia di questo genere”. Inoltre, prosegue la presidente “gli amministratori locali non possono fare solo atti simbolici ma devono amministrare”. Sembra che l’entusiasmo del vento arancione che ha accompagnato i giorni successivi all’elezione di Pisapia stia cambiando, la politica dei messaggi simbolici, ideali, alla lunga non tenga. Soprattutto se non vengono affrontati i reali problemi della città: un passivo di bilancio di quasi 500 milioni di euro che rischia di mandare il Comune in default nonostante un incremento smisurato delle tasse cittadine, problema sicurezza, degrado e manutenzione delle strade,…
Di fronte a questi problemi l’urgenza con cui il Comune affronta temi come il registro delle coppie di fatto e il registro DAT appaiono come specchietti per le allodole con un duplice fine: dare al Sindaco riflettori su temi di rilevanza nazionale e sviare dai problemi reali dei milanesi.
Ciò che era già ben chiaro fin dall’impostazione della campagna elettorale di Pisapia ora sta emergendo in tutta chiarezza: la politica non può essere solo immagine, simboli, idealità, ma deve innanzitutto trattare i problemi quotidiani delle persone. Anche coloro che si sono fatti ammaliare dalla sirene del vento nuovo pian piano se ne stanno accorgendo . Quanto tempo bisogna ancora aspettare prima che vengono affrontati i problemi reali dei milanesi?
(Federico Illuzzi)