Giovedì scorso il sindaco Giuliano Pisapia a margine del convegno promosso dalla Fipe (Federazione dei pubblici esercizi) tenutosi in Triennale ha proposto la ricetta per risolvere il problema della movida in centro a Milano: spostarla in periferia.
Se voleva far dimenticare la figuraccia sull’ordinanza assurda anti gelato sicuramente c’è riuscito, purtroppo con un provocazione che addirittura appare ancora più senza senso. Tuttavia se si legge alla luce del comportamento tenuto dalla giunta in questi due anni di “governo” della città è del tutto in linea con un certo modo di pensare.
Dopo il tentativo maldestro di “educare i cittadini” a non utilizzare la macchina durante le domeniche a piedi (e non importa se uno è anziano e fa fatica a muoversi o se piove per cui l’inquinamento è già notevolmente ridotto) e il tentativo mal riuscito di farti mangiare il gelato entro mezzanotte (notoriamente il rumore della cialda che si frantuma è insopportabile) l’Amministrazione Comunale vuole anche dire ai cittadini milanesi dove possono andare a divertirsi. Così, con una decisione a tavolino. Senza pensare (anzi osservare!) che la fortuna e la fama di certi quartieri dove si è sviluppata la cosiddetta “movida” deriva dalla storia e dalla bellezza degli stessi. Brera, i Navigli, le colonne di S. Lorenzo, corso Como, ecc. non possono certo essere paragonati a una qualunque periferia milanese.
Senza considerare chi ha un esercizio commerciale in quelle zone e con grandi sacrifici e investimenti nel tempo è riuscito ad affermarsi. E’ possibile non tenere conto?
Inoltre se la movida si spostasse in periferia, anche gli abitanti di quella periferia lamenterebbero anch’essi, giustamente, il diritto al riposo. Qualora poi si scegliessero zone con bassa densità abitativa proprio per evitare problemi ai residenti, chi ne subirebbe maggior danno sarebbero i commercianti che potenzialmente vedrebbero ridotti i numeri dei lori avventori.
Singolare che la proposta di spostare la movida in periferia venga dalla stessa parte politica che ha sempre proposto, a parole, di “ridare gli spazi alla città” rendendola fruibile giorno e notte, così come affermò a marzo dello scorso anno l’allora assessore alla cultura Boeri che chiedeva di eliminare la cancellata di piazza Vetra. Parole appunto.
Nei fatti, diversamente, la giunta Pisapia ha sempre cercato di tutelare i residenti del centro a scapito delle periferie con provvedimento come area C volti a migliore la qualità dell’aria solo nella cerchia dei bastioni e con ordinanze liberticide che limitano gli orari di somministrazione degli alimenti da parte degli ambulanti sempre nella zona del centro.
Non c’è una ricetta per risolvere l’annoso problema della movida a Milano che deve contemperare diversi interessi contrapposti: il diritto al riposo dei cittadini, il diritto ai commercianti di lavorare e il diritto di godere degli spazi della città da parte di tutti.
Iniziare ad ascoltare e osservare la città senza l’arroganza di imporre dei modelli astratti sarebbe già una grande passo in avanti.
(Federico Illuzzi)