Continua la raffica di divieti e restrizioni per l’area della movida milanese. La prima ordinanza a far discutere e inalberare i frequentatori di Navigli, Ticinese, corso Como e Arco della Pace era stata quella che proibiva la vendita di bevande alcoliche in bottiglie di vetro dopo le 9 di sera. Fu un provvedimento assunto dalla Giunta Moratti per motivi di sicurezza, dopo che si verificarono episodi di violenza nelle zone del divertimento notturno. Altre restrizioni sono state imposte agli orari di apertura di pub, bar e locali: obbligo di chiusura alle 2, alle 3 sui Navigli, ma nessun obbligo negli altri locali della città. Per non parlare della querelle sui decibel massimi consentiti nei concerti o dell’installazione delle telecamere di sicurezza sui Navigli. Ultima trovata di Palazzo Marino, è il divieto per i commercianti della zona della movida di vendere panini, pizze e bibite dopo la mezzanotte; un divieto che, di recente, è stato scoperto estendersi persino ai gelati. Scopo della proibizione consisterebbe nel «non discriminare pubblici esercizi della stessa zona». Il vicepresidente Epam (Associazione provinciale milanese pubblici esercizi) Alfredo Zini ha dichiarato l’intenzione di dare battaglia: «Negli incontri con il Comune si era sempre parlato di uniformare all’1 l’orario di limitazione dell’asporto, per non penalizzare le gelaterie in difficoltà. La mezzanotte è una follia. Ora meditiamo il ricorso al Tar».