L’ufficio di presidenza del Pirellone, a Milano, varerà nuove regole per evitare l’assenteismo tra i consiglieri. Al momento infatti sono molti quelli che arrivano, mettono la presenza e poi vanno via. Così per porre fine a questa situazione e per velocizzare l’attività legislativa, l’ufficio di presidenza regionale varerà delle norme per contrastare il fenomeno delle assenze in assemblea e nelle varie commissioni, ovvero raddoppiare l’obbligo di firma. Una all’ingresso e una all’uscita delle sedute e, nel caso del Consiglio, sino a sei firme: una seduta si svolge la mattina, una nel pomeriggio e una la sera. Nel 2014 sono stati 26 i consiglieri che non hanno saltato neanche una delle 42 sedute dell’assemblea regionale. Tra gli assenti, quello che ha raggiunto un maggior numero di assenze è stato il governatore Roberto Maroni: 18 sedute, ma con 21 congedi; segue poi Francesco Dotti di Fratelli d’Italia con 31 presenze e dieci congedi, Onorio Rosati del Pd, 34 presenze e 8 congedi e Marco Carra del Pd, 35 presenze e sei congedi. Tra gli assenti senza giustificazioni, il primo posto va a Umberto Ambrosoli di Patto Civico, cinque, e la grillino Silvana Carcano, tre, con Maroni, tre. In verità esiste già una legge contro l’assenteismo ed è la legge 3 del 2013, che prevede un tetto massimo di trattenute sulle assenze di 1.400 euro sui 4.200 del rimborso forfetario mensile delle spese. Di conseguenza, tradotto in cifre, un consigliere potrebbe non mettere piede al Pirellone e guadagnare lo stesso 6.800 euro netti al mese, invece dell’indennità di carica che ammonta a 4mila euro netti. (Serena Marotta)