Un vigile urbano è stato sospeso dal servizio per aver intascato i soldi delle multe. È accaduto a Milano. Adesso l’uomo rischia dai tre ai dieci anni di carcere e il licenziamento. Il vigile urbano motociclista di 48 anni faceva le contravvenzioni soprattutto alle auto straniere, i cui conducenti sono obbligati per legge a saldare il verbale in contanti. I soldi poi finivano nelle tasche dell’uomo, che tra il 2013 e il 2014, avrebbe sottratto alle casse del Comune 30mila euro. Come riporta oggi La Repubblica, l’uomo si faceva consegnare dal Comando i blocchetti delle multe, che poi riportava in parte. Dalle verifiche effettuate dal comando di piazza Beccarla, dei 196 verbali prelevati dall’agente nel 2013, 86 non sarebbero stati restituiti. Mentre dei 184 blocchetti prelevati nei primi sette mesi del 2014, sarebbero 34 quelli consegnati. Le indagini sono state affidate dalla Procura alla stessa polizia locale. Intanto i colleghi dell’agente lo giustificano, raccontando che l’uomo si trova in una difficile situazione economica, dopo la separazione dalla moglie. Insomma l’agente aveva bisogno di quei soldi: «Lo ha rovinato la separazione dalla moglie, si è confidato con molti di noi — dice a La Repubblica Daniele Vincini, capo del sindacato dei ghisa Sulpm — di recente è stato sfrattato e deve mantenere moglie e figlia. Secondo noi, considerava quei soldi una specie di prestito, che avrebbe restituito appena possibile». Un prestito dunque, come dimostra il fatto che l’uomo ha conservato i verbali: durante le perquisizioni a casa, nell’armadietto e nella moto dell’agente sono stati trovati decine di verbali. «Questo dimostra la teoria del prestito: se avesse voluto davvero tenersi i soldi, avrebbe distrutto i verbali per eliminare le prove», aggiunge Vincini, che chiarisce: «Le spese legali necessarie alla difesa del collega saranno sostenute dalla nostra sigla sindacale». «Il fatto che siamo stati noi stessi a scoprire l’agente dimostra che abbiamo gli anticorpi per eliminare quei rari casi di devianza all’interno del corpo. E ci siamo subito messi a totale disposizione del pm Paolo Filippini. In questa vicenda andremo fino in fondo, senza fare sconti a nessuno», chiarisce il comandante della polizia locale, Tullio Mastrangelo.
(Serena Marotta)