Confermata in appello la sentenza di primo grado, venti anni di carcere. Adam Kabobo, il ghanese diventato tristemente famoso per la strage a colpi di piccone operata a Milano nel 2013, dovrà anche trascorrere tre anni una volta scarcerato in una casa di cura per disturbi mentali. Inutile la richiesta della difesa di sottoporre l’uomo a una nuova perizia psichiatrica: in primo grado si era chiesto di riconoscere la totale incapacità del loro cliente di intendere e di volere. Era stato riconosciuto solo il vizio parziale di mente, schizofrenia paranoide. Non è piaciuto ai parenti delle vittime alcune delle quali in aulail verdetto, ritenuto “scandalosamente modesto” ma a ciò si giunge grazie al rito abbreviato chiesto già in primo grado. Quella tragica alba dell’11 maggio 2013 furono tre le persone uccise a colpi di piccone alla periferia nord di Milano, Niguarda: Daniele Carella di 21 anni, Alessandro Carolè di 40 ed Ermanno Masini di 64.