Il pellegrinaggio a piedi negli ultimi anni ha avuto un moto di rilancio. Ci sono cammini famosissimi (e lunghissimi ) che si svolgono in più tappe come quello di Santiago o quello che ha riportato aIla luce le varie tappe della via Francigena o il pellegrinaggio alla Madonna nera di Cestokowa. Ci sono gesti più semplici che si svolgono nell’arco di una giornata (o di una notte) e che richiamano una grande partecipazione popolare. Il più famoso di questi è sicuramente la Macerata Loreto.
Dalla Macerata Loreto parte Don Carlo Casati, parroco del QT8 (sarebbe più giusto dire di Santa Maria Nascente ma il legame col quartiere è fortissimo). “Sono amico di Mons. Vecerrica, che ha rilanciato la Macera Loreto 30 anni fa. Il pellegrinaggio è una domanda (anche fisica) Il genio di Mons. Vecerrica è stato quello di rispondere a una domanda moderna (il buon esito scolastico e universitario) con un gesto antico che già si svolgeva nella notte della vigilia della festa della Madonna di Loreto. Gli ha cambiato la data ovviamente”.
Quest’anno Don Carlo guiderà il 12 settembre la XIII edizione del pellegrinaggio a piedi tra Milano e Trivolzio. Paese natale di Riccardo Pampuri, Santo e Medico ospedaliero dell’ordine di San Giovanni. “Qui nel quartiere” spiega a ilsussidiario.net “abitava un lontano cugino di San Riccardo che ha vissuto con lui nella casa dello zio materno e che lo ricordava devoto al rosario, che lo zio faceva recitare tutte le sere da tutta la famiglia. Lo zio diceva in dialetto pavese che per mantenere Riccardo, per mantenere la carità di San Riccardo, che donava tutto, erano necessarie parecchie pertiche di terra.”
“Io e alcuni amici della parrocchia” prosegue “che partecipavamo al pellegrinaggio di Macerata Loreto, pensammo a un gesto da compiere qui a Milano all’inizio dell’anno subito dopo le vacanze in cui affidare (e infatti una caratteristica del gesto è la lettura pubblica della richiesta delle intercessioni ) l’attività lavorativa e scolastica”.
“Pensammo che sarebbe stato bello raggiungere il paese di San Riccardo tanto più che il percorso da Milano a Trivolzio è particolarmente significativo, seguendo in parte l’alzaia del Naviglio Pavese fino a Binasco e da lì inoltrandosi poi nella campagna della bassa. Eravamo una cinquantina, e senza bisogno di altoparlanti o organizzazione, abbiamo recitato il rosario, e ascoltato le riflessioni di Don Giussani sui misteri sulla strada da Milano a Trivolzio e li celebrare la Messa.”
Oggi che la cosa sia un po’ più organizzata: “Il gesto è cresciuto anno dopo anno e ha travalicato i confini della parrocchia e degli amici iniziali. L’anno scorso eravamo un migliaio di persone. Il percorso è rimasto lo stesso, da Assago fino a Trivolzio. All’inizio recitavamo il rosario e leggevamo le intenzioni in un megafono, dopo qualche anno, aumentati di numero, abbiamo comprato i carrelli dal comitato della Macerata Loreto (loro li dismettevano perché insufficienti)”.
“Mi ha sempre colpito la presenza di persone di tutte le età: giovani, anziani, intere famiglie con i bambini. Oramai la maggior parte dei partecipanti non viene più dalla mia parrocchia e ci sono moltissime presenze da fuori Milano, dalla Brianza e perfino dall’alto lecchese e da Varese”
Don Giussani, presente nel pellegrinaggio: “Per me e per molti di quelli che mi aiutano nell’organizzazione del pellegrinaggio don Giussani è stato padre e maestro. E lui che mi ha fatto scoprire il gusto del cammino cristiano”. Un gesto che, come detto prima, col tempo è cambiato. “Abbiamo preso sempre più coscienza di quello che facevamo. Da qualche anno a Binasco che è un po’ la cerniera a metà del nostro percorso tra l’alzaia e le vie delle campagne, proprio mentre recitiamo il mistero dell’istituzione dell’Eucarestia il Parroco ci si fa incontro sul piazzale della chiesa e ci benedice tutti col il Santissimo. Ci sono oltre a me altri sacerdoti che durante il pellegrinaggio confessano. Durante il cammino oltre alle riflessioni sul Rosario di don Giussani e di Papa Francesco cerchiamo di portare delle testimonianze di esperienze significative, di farci spiegare i luoghi che attraversiamo e da qualche tempo ci raggiunge telefonicamente, monsignor Angelo Scola con la sua Benedizione.”
Come si capisce, un gesto impegnativo: “Un gesto reso possibile dalla collaborazione con le polizie locali dei paesi che attraversiamo e dall’impegno degli Scout del reparto di Milano 1, dei parrocchiani e di alcuni amici che mi aiutano nell’organizzazione. Hanno messo in piedi perfino un sito attraverso cui è possibile iscriversi e prenotare il pullman per il ritorno da Trivolzio fino ad Assago o Qt8.”
L’appuntamento è quindi per il 12 settembre. Per ulteriori informazioni e per le iscrizionihttp://www.pellegrinaggiopampuri.org(Antonello Corrado)