Ha solamente dodici anni, ma si è costituito parte civile nel processo a carico della madre. L’imputata è Lucia Fiore, casalinga di 53 anni accusata di aver ucciso il marito Riccardo Rossi il 16 settembre scorso a Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano. L’atto di costituzione di parte civile è stato depositato dall’avvocato Marzia Simionato, tutore legale del ragazzo che in caso di condanna della madre potrebbe quindi ricevere un risarcimento per i danni subiti a causa della morte del padre. E’ stata inoltre disposta una perizia psichiatrica sulla donna, chiesta dal suo difensore. Secondo l’accusa, quel giorno di metà settembre Lucia Fiore avrebbe soffocato il marito e poi vestito con una tuta da jogging. Avrebbe poi infilato il cadavere in un borsone e gettato successivamente il corpo lungo la pista ciclabile del Naviglio per inscenare un malore. Per trasportare la borsa si sarebbe però fatta aiutare da un vicino di casa, il quale si è insospettito e ha avvertito le autorità facendo scattare le indagini. La donna è adesso accusata di occultamento di cadavere e omicidio con le aggravanti della premeditazione, del vincolo coniugale e delle condizioni di minorata difesa della vittima. L’uomo soffriva infatti di una forma di schizofrenia paranoide e proprio la difficile convivenza avrebbe spinto la donna a commettere il delitto.