Pfizer e Moderna stanno conducendo studi sui possibili rischi a lungo termine per quanto riguarda miocardite e vaccini Covid. Si tratta delle prime ricerche negli Stati Uniti per monitorare eventuali effetti negativi sulla salute che possono comparire negli anni dopo la diagnosi di problemi cardiaci associati al vaccino. Per quanto riguarda Moderna, sono stati avviati due studi, l’ultimo dei quali a settembre. Pfizer invece ha confermato che almeno uno dei suoi studi, che includerà fino a 500 adolescenti e giovani adulti di età inferiore ai 21 anni, dovrebbe cominciare nei prossimi due mesi. Stando a quanto riportato da NBC News, la Food and Drug Administration ha richiesto alle case farmaceutiche di condurre diversi studi per valutare i potenziali impatti a lungo termine della miocardite. I primi risultati potrebbero essere pubblicati già l’anno prossimo. Secondo le lettere di approvazione della FDA, alcuni degli studi seguiranno per un periodo di cinque anni i pazienti che hanno sviluppato la patologia. Gli studi monitoreranno la miocardite e la miocardite subclinica, che non causa sintomi.
L’FDA ha rifiutato di commentare gli studi di Pfizer e Moderna in quanto sono in corso, ma un funzionario dell’agenzia ha dichiarato che la possibilità che si verifichi una miocardite in seguito alla vaccinazione è “molto bassa“. Lo stesso funzionario dell’FDA ha precisato che la miocardite dopo vaccino Covid, oltre ad essere rara, è una condizione che non porta alla morte. “Non ci sono prove di un aumento del rischio di morte a seguito di vaccini mRNA rispetto a individui che non si sono vaccinati“. Anzi, gli studi pubblicati, sottoporsi a revisione paritaria, “suggeriscono che il rischio di morte è più alto per gli individui non vaccinati per quasi tutte le fasce d’età“.
“MIOCARDITE DOPO VACCINO PIÙ LIEVE DI QUELLA DA VIRUS”
Secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), la maggior parte dei casi si verifica in giovani uomini di età compresa tra i 16 e i 24 anni. L’agenzia non dispone di dati sul numero totale di casi nei giovani adulti di età pari o inferiore a 24 anni, ma stima che si siano verificati 52,4 casi e 56,3 casi per milione di dosi dei vaccini rispettivamente Pfizer e Moderna. Lo studio pubblicato più di recente, che si trova sul Journal of the American College of Cardiology, ha rilevato che gli uomini di età inferiore ai 40 anni che hanno ricevuto il vaccino Moderna presentano il rischio più elevato di problemi cardiaci, di solito entro 21 giorni dalla seconda dose. Lo studio è di tipo osservazionale, cioè non prova la causa e l’effetto, ma è uno dei pochi studi che confrontano il rischio di miocardite tra i vaccini Pfizer e Moderna. Il mese scorso, invece, gli scienziati di Kaiser Permanente hanno scoperto che le incidenze di miocardite dopo una dose di richiamo del vaccino Pfizer o Moderna erano più elevate rispetto alla prima dose, ma comunque inferiori rispetto alla seconda. “La miocardite associata al vaccino è di solito più lieve di quella virale e la maggior parte delle persone affette da questa patologia si riprende completamente“, ha dichiarato il dottor Nicola Klein, esperto di vaccini presso Kaiser Permanente.
“POSSIBILI CICATRICI LUNGO IL TESSUTO DEL CUORE”
Non è emerso uno schema di segnalazione simile dopo il vaccino di Johnson & Johnson, mentre Novavax, come riportato da NBC News, ha dichiarato che durante gli studi clinici del suo vaccino non sono stati sollevati problemi di infiammazione cardiaca. Il dottor Leslie Cooper, presidente del dipartimento di cardiologia della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota), recentemente entrato a far parte di un comitato consultivo di esperti formato da Moderna per monitorare la sicurezza del vaccino Covid, ha dichiarato che “in alcuni casi, le persone che hanno sviluppato una miocardite dopo un’infezione virale possono subire cicatrici lungo il tessuto del cuore, riducendo la sua capacità di pompare il sangue e far circolare l’ossigeno nel corpo“. Ma non è chiaro quante persone che hanno riportato la miocardite dopo la somministrazione del vaccino Covid andranno incontro a questa cicatrizzazione, mentre invece circa il 20% delle persone affette da miocardite legata a virus va incontro a insufficienza cardiaca. Recentemente il CDC ha pubblicato su Lancet uno studio su oltre 500 adolescenti e giovani adulti che hanno avuto miocardite dopo la vaccinazione con mRna. Le condizioni della maggior parte di loro sono migliorate almeno tre mesi dopo la comparsa dei sintomi. A circa un quarto dei pazienti erano stati prescritti farmaci giornalieri legati alla miocardite all’ultimo controllo del medico. Poco più di 100 pazienti non erano stati autorizzati all’attività fisica. Inoltre, 81 pazienti presentavano un’anomalia nella risonanza magnetica cardiaca, anche se questo non significa necessariamente che siano a rischio di problemi di salute. “Il CDC, comunque, seguirà quei pazienti che non si sono ripresi completamente per 12 mesi“, ha dichiarato Ian Kracalik, autore principale dello studio ed epidemiologo del CDC.