Istituto comprensivo Corner di Fosso, Vigonovo e Saonara nella bufera: la richiesta dell’etnia nomadi nel modulo di iscrizione alla scuola ha sollevato un polverone. Come riporta Il Messaggero, ad innescare la miccia sono stati i genitori di un alunno della scuola elementare Marconi di Tombelle, una delle cellule scolastiche dell’istituto, che ha segnalato il quesito: «Sinti, rom o caminanti», queste le opzioni che è possibile barrare. Discriminazione e razzismo: queste le principale accuse nei confronti dei vertici dell’istituto in provincia di Venezia, anche se il dirigente scolastico rispedisce le accuse al mittente. «Le informazioni che noi raccogliamo hanno finalità istituzionali, tese a tutelare gli alunni e non a discriminali», sottolinea Carlo Marzolo, pronto a fare un passo indietro sul modulo di iscrizione: «Se il documento dal punto di vista legale ha dei profili di illegittimità lo cambieremo sicuramente».
RICHIESTA ETNIA NOMADI IN MODULO D’ISCRIZIONE A SCUOLA: SCOPPIA LA BUFERA IN VENETO
Richiesto l’intervento degli ispettori del Ministero della Scuola e dell’ufficio scolastico regionale per togliere dalla circolazione il modulo di iscrizione incriminato, con Dijana Pavlovic che ha tenuto a sottolineare: «Non ci si rende conto che una cosa del genere cambia la vita alle persone». Il dirigente scolastico ha ribadito che si è trattato di un fraintendimento e che non c’era alcuna volontà di discriminazione o di razzismo: secondo Marzolo si è trattato «di un evidente equivoco». Chiamato in causa dall’ondata di proteste, l’Usr Veneto ha chiarito che il modulo in questione non è in linea con le norme della privacy, oltre a essere poco efficace. Augusta Celada, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto, ha affermato: «Il dirigente scolastico si renderà conto che si tratta di un’iniziativa inopportuna, sempre che sia farina del suo sacco e non di qualche segreteria un po’ troppo zelante», riporta Tg Com 24.