Mogol tra Battisti e Mango/ “Lucio chiedeva sempre una cosa prima di…”

- Jacopo D'Antuono

Il maestro Mogol tra Battisti e Mango. Il ricordo di Lucio: "Chiedeva la musica sempre prima, poi veniva, me la cantava in inglese inventato"

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Mogol ricorda Lucio Battisti: “Lui stava sul divano e suonava, io scrivevo e…”

In una interessantissima intervista rilasciata ai microfoni di RTL 102.5, il maestro Mogol è tornato a parlare di due grandi mostri sacri della musica italiana: Lucio Battisti e Mango. Ad entrambi, naturalmente, ha riservato parole splendide, sottolinenando i loro tratti più significativi di artisti ed esseri umani. “Lucio chiedeva la musica sempre prima, poi veniva, me la cantava in inglese inventato. Poi rimaneva lì…”, ha raccontato Mogol. “Il primo caffè glielo facevo io, ci incontravamo la mattina alle 9, mai scrittura notturna, sempre di giorno. Bevevo il caffè, mi sdraiavo sul tappeto, lui stava sul divano e suonava e io scrivevo. Ero a pancia in giù sul tappeto. Il primo caffè lo facevo io, poi lo faceva lui”.

Mogol, l’aneddoto del maestro su Mango

Nel vis a vis con Federica Gentile e Angelo Baguini, Mogol ha poi ricordato che nelle prossime settimane nel tour di “Emozioni – viaggio tra le canzoni di Mogol e Battisti”, un evento che ripercorrerà le tappe principali dell’immensa carriera di Lucio. Per quanto riguarda Mango, il maestro rievoca un episodio che lui stesso definisce davvero incredibile, relativo al brano 7 e 40: “Ero a Boston e mi hanno chiamato per dare delle lezioni alla Berklee e Harvad University, un grande onore. Erano interessati alla nostra didattica, ho fatto queste due lezioni e poi sono stato invitato a una scuola elementare: mi avevano inviato una divisa con scritto il nome della scuola, sono arrivato e sono andato sul palcoscenico, davanti avevo centoventi bambini”.





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