Nicola Molteni ha parlato dell'accordo con l'Albania sui migranti durante Ping Pong, sottolineandone la valenza potenzialmente europea e commentando le polemiche della sinistra
Durante la diretta odierna di Ping Pong, programma radiofonico di Rai Radio 1, è stato ospitato Nicola Molteni, sottosegretario del ministero degli Interni, che ha parlato del recente accordo tra Italia e Albania per la gestione della crisi dei migranti, ma anche della riforma costituzionale. Partendo dall’accordo, ci tiene a sottolineare che “è importante e dalla significativa valenza politica. Un accordo di natura politica e normativa, e poi successivamente ci saranno tutti i dettagli tecnici operativi per dare funzionalità a questo accordo”. Secondo Molteni, inoltre, si tratta di “un accordo utile per l’Italia in un momento delicato” e con il quale “torna ad essere protagonista sul tema del contrasto all’immigrazione clandestina e irregolare”.
Scendendo nei dettagli, spiega che si tratta di un accordo soprattutto con “valenza di dissuasione, di disincentivo e di deterrenza rispetto al fenomeno delle partenze, che porta alla realizzazione di due centri in Albania, all’interno dei perimetri sia del diritto interno, sia dalle convenzioni internazionali del diritto comunitario”. Molteni, infatti, ci tiene a sottolineare che “il meccanismo di ridistribuzione dei migranti è totalmente fallito e non ha portato a benefici per il nostro paese, perché non è distribuendo clandestini in giro per l’Europa che noi risolviamo il problema dell’immigrazione”, che invece “si affronta in maniera strutturala, agendo sui paesi di partenza e transito o come l’Albania”.
Molteni: “Le critiche della sinistra sull’Albania sono assurde”
Parlando ancora dell’accordo con l’Albania, Molteni spiega che sarà anche un’occasione utile per il “consolidamento dei rapporti tra due leader che ritengono necessario, doveroso e imprescindibile mettere in campo misure in tal senso”. Si tratterà, infatti, di un rapporto che non avrà alcun tipo di ritorno economico per nessuno dei due paesi, ma sarà prerogativa del governo “lavorare affinché l’Albania entri nell’UE”.
La sicurezza, secondo Molteni, “non può mai essere un costo” e la procedura con l’Albania “viene messa in campo anche per difendere l’Italia e la sicurezza nazionale“, oltre ad essere formulato affinché possa diventare “un modello da esportare in altri Paesi e contesti“. Di contro, però, l’onorevole non si spiega le critiche della sinistra sulla scelta di stipulare l’accordo con l’Albania, sottolineando che si tratta di “un paese amico e un paese sicuro”, soprattutto, secondo Molteni, a fronte del fatto che la stessa sinistra “nel 2017 ha sottoscritto un accordo con la Libia“.
“Riforma costituzionale ridarà stabilità al paese”
Chiudendo, infine, sulla riforma costituzionale, Molteni pone l’accento “su tre elementi fondamentali. Primo, le elezioni dirette del Presidente del Consiglio, che è uno strumento di democrazia e di rafforzamento della sovranità. La norma anti ribaltone per evitare governi tecnici e poi la costituzionalizzazione del premio di maggioranza, con il premio del 55% a chi vince le elezioni. Tre elementi che vanno in un’unica direzione, quella di garantire la stabilità. Un governo stabile è un governo serio, è un governo credibile, ma soprattutto è un governo autorevole”.
