Ddl Zan, parla mons. Vincenzo Paglia a "Famiglia Cristiana": “il disegno di legge è più un manifesto, va corretto. Chiesa per la libertà di tutti, ma con troppi diritti il rischio è...”
«Il ddl Zan appare più come un “manifesto” che come una legge. Va corretto»: parla così a “Famiglia Cristiana” Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, solo 7 giorni dopo la voce “fuori dal coro” in Vaticano nel contestare la scelta di produrre la Nota Verbale sul disegno di legge contro l’omobilesbotransfobia.
Secondo il monsignore, il Ddl Zan è vero che affronta un tema molto reale, «Ci sono troppi atteggiamenti di discriminazione fondati sul sesso. La Chiesa, che non è mai rimasta indifferente, vuole contribuire a combattere ogni abuso». La posizione però espressa dalla Santa Sede, spiega ancora Monsignor Paglia, non si è fermata solo a tutelare le libertà assicurare a sé e ai suoi fedeli, bensì «vuole anche alimentare quel sano pluralismo che contraddistingue le democrazie moderne». La Chiesa non da oggi ha un patrimonio di sapienza che «viene da Dio e che deve proporre», ricalca ancora il n.1 dell’Accademia Pontificia per la Vita: «Ci sono ancora Paesi dove si viene discriminati se si è omosessuali o transessuali. Noi condanniamo tutto questo e ci adoperiamo perché nessuno sia discriminato. In Italia mi pare importante lavorare a livello di mentalità».
LA LOTTA PER LE LIBERTÀ, MA ATTENTI AI TROPPI DIRITTI
Combattere perciò bullismo, razzismo, omofobia rappresenta prima di tutto non un impegno “legislativo” bensì un’urgenza educativa: «Non basta una legge. Tanto più se è scritta male. C’è bisogno anche di un’alleanza tra istituzioni pubbliche, agenzie formative, famiglie, associazionismo. È urgente un confronto sereno, aperto, plurale», sottolinea ancora il sacerdote a “Famiglia Cristiana”. «L’idea di una Chiesa del “no” è falsa», replica ancora il Presidente della Pontificia accademia per la vita, «è scorretto pensare che siamo contro i diritti. Non è vero neppure che ci sia stata, nella storia, una pura contrapposizione fra chi si è eretto a paladino dei diritti dei singoli e dell’umanità e una Chiesa che imponeva solo divieti tesi a soffocare le libertà individuali». Secondo Paglia, la Chiesa da sempre è preoccupata di salvaguardare la dignità di tutti e proprio per questo «la piaga degli abusi sessuali provoca uno scandalo ancora maggiore, se i colpevoli sono dei preti: dalla Chiesa ci si aspetta il massimo del rispetto dell’altro». Al netto di ciò, conclude il monsignore, «dobbiamo stare attenti a non moltiplicare all’infinito i diritti individuali senza il contrappeso dei doveri. Si rischia altrimenti di metter in pericolo la pacifica convivenza civile».