La Chiesa Ortodossa in Montenegro, dopo avere assunto posizioni nettamente no vax, nelle scorse ore ha cambiato idea. Il dietrofront, secondo quanto ricostruito da La Repubblica, è arrivato dopo la morte del vescovo Amfilohije per le complicanze dell’infezione Covid-19. Il capo religioso era negazionista e aveva deciso di andare avanti con le messe senza alcun rispetto delle norme utili ad evitare la diffusione del virus: né mascherine né distanziamento sociale.
A seguito della morte di Amfilohije, avvenuta il 30 ottobre 2020 a prendere le redini della istituzione religiosa montenegrina è stato Joanikije II. Anche quest’ultimo inizialmente non credeva alla pericolosità del Covid-19, tanto che aveva pubblicamente baciato la salma del suo predecessore nel giorno del funerale. Pochi giorni dopo era risultato positivo al virus. A distanza di un anno, finalmente, è arrivato il cambio di passo. Dopo avere vissuto sulla propria pelle la malattia, il vescovo ha assunto posizioni pro vax.
Montenegro, Chiesa Ortodossa diventa pro vax dopo morte Amfilohije: l’appello a vaccinarsi
“Andate a vaccinarvi”. Questo è stato, secondo quanto riportato nelle scorse ore da La Repubblica, l’appello del vescovo Joanikije II, attualmente a capo della Chiesa Ortodossa del Montenegro che è a sorpresa diventata pro vax a un anno di distanza dalla morte del negazionista Amfilohije. Un importante dietrofront che potrebbe essere determinante per l’andamento dell’epidemia di Covid-19 nel Paese.
In Montenegro, finora, in base ai dati resi noti dal Ministero della Salute locale, soltanto il 40% della popolazione ha completato il ciclo di vaccinazione. Le proteste nei confronti delle misure di restrizione attuate dal Governo sono state numerose. In molti non credono all’esistenza del virus, che intanto si sta ancora diffondendo pericolosamente. La nuova presa di posizione della Chiesa Ortodossa, però, in tal senso potrebbe dettare un rilevante cambio di passo.