Morte di Camilla Sanvoisin: c'è una svolta nel caso della 25enne figlia del produttore tv Axel Egon. Identificato lo spacciatore...
Svolta nelle indagini sulla morte di Camilla Sanvoisin, la 25enne figlia del produttore televisivo Axel Egon Sanvoisin trovata senza vita a Roma, a casa del fidanzato Giacomo Celluprica, giovedì scorso. L’ipotesi è che la giovane sia deceduta per overdose e la polizia sarebbe arrivata a individuare il presunto pusher attraverso l’analisi dei tabulati del telefono del compagno.
Le indagini sono svolte dal commissariato Flaminio Nuovo e avrebbero portato alla sua identificazione nel giro di pochi giorni dalla tragedia. L’uomo sarebbe attivo nel territorio di Tor Bella Monaca e sarebbe sospettato di aver venduto la droga alla vittima.
Morte di Camilla Sanvoisin, il punto sull’inchiesta
L’esame dei dispositivi della coppia è scattato per chiarire gli eventuali contatti dei due prima della morte di Camilla Sanvoisin, e da questo accertamento sarebbe emerso il nome del presunto spacciatore. Il corpo della 25enne sarebbe stato trovato all’alba di giovedì in un appartamento della Giustiniana, e si attende ora l’esito dell’esame tossicologico per capire se davvero sia morta a causa di una overdose e per quali eventuali sostanze stupefacenti.
L’autopsia avrebbe già restituito una prima evidenza: sul cadavere non sarebbe presente alcun segno di violenza e non vi sarebbero tracce di traumi potenzialmente concorrenti nel decesso. Stando al racconto del fidanzato, riporta ANSA, i due sarebbero andati a dormire dopo aver consumato dell’eroina.
L’autopsia, oltre a fornire dettagli sull’orario esatto del decesso, potrebbe stabilire se, con un soccorso tempestivo, la venticinquenne si sarebbe potuta salvare. Un aspetto attorno a cui ruoterebbero le indagini. Al momento, Celluprica risulterebbe indagato per l’ipotesi di morte come conseguenza di altro delitto. Sarebbe stato lui a trovare il corpo della fidanzata al suo risveglio e a lanciare l’allarme.