La Corte d’appello di Santiago del Cile ha ordinato la riapertura del caso relativo alla morte di Pablo Neruda. Il poeta e senatore, che vinse il premio Nobel per la letteratura, morì il 23 settembre del 1973 in circostanze poco chiare. Sul certificato di morte venne scritto che la causa del decesso era un tumore alla prostata. Alcuni suoi parenti e conoscenti, però, hanno sostenuto fin da subito – e lo fanno tutt’ora – che il grande poeta fosse stato ucciso per la sua opposizione al regime di Augusto Pinochet, che si era insediato in Cile con un colpo di stato di dodici giorni prima.
Il caso è stato riaperto per condurre ulteriori indagini, con lo scopo di stabilire se la morte sia stata determinata da cause legate alla sua malattia oppure da avvelenamento. Questa è infatti la tesi sostenuta uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori della McMaster University, in Canada, e dell’Università di Copenaghen, in Danimarca. I giudici del tribunale d’appello hanno fatto sapere di aver accolto la richiesta di proseguire con le indagini, avanzata dai familiari di Neruda e dal Partito Comunista cileno. Le ricerche svolte finora non si sono dimostrate “esaustive”.
Morte di Pablo Neruda: il poeta fu avvelenato?
Lo scorso dicembre il giudice Paola Plaza aveva chiuso il caso riguardante la morte di Pablo Neruda dopo aver respinto le richieste fatte nel 2011 dal Partito comunista – al quale il Premio Nobel per la letteratura era iscritto e del quale era senatore – e dai suoi famigliari, che chiedevano la riapertura dell’inchiesta. A riaprire tutto è stata ora la Corte d’appello di Santiago del Cile. Neruda morì infatti appena 12 giorni dopo il colpo di Stato dell’11 settembre 1973 di Augusto Pinochet, che stabilì nel Paese una dittatura militare di destra. Il decesso del poeta cileno avvenne poche ore della partenza per il Messico, dove sarebbe dovuto andare in esilio.
Il governo cileno, nel certificato di morte, parlò di decesso a causa di un cancro alla prostata. Dopo le ricerche che hanno messo in evidenza come il poeta potrebbe essere morto per avvelenamento, Rodolfo Reyes, il nipote, ha affermato: “Adesso sappiamo che il clostridium botulinum non avrebbe dovuto essere presente nelle ossa di Neruda. Cosa significa? Che è stato assassinato nel 1973 da agenti dello Stato cileno”. Le indagini sono iniziate ormai una decina di anni fa, quando un giudice cileno ha ordinato la riesumazione dei resti del poeta. Tutto è partito dalle dichiarazioni dell’autista di Neruda, Manuel Araya, che ha raccontato di aver ricevuto una telefonata dallo scrittore, nella quale raccontava di essere stato avvelenato durante il suo ricovero in ospedale.