Il “Mostro di Foligno”, alias Luigi Chiatti, è ritenuto un individuo ancora “socialmente pericoloso”: a determinarlo e renderlo noto è stato il giudice di sorveglianza di Cagliari, chiamato ogni due anni a valutare la pericolosità sociale dell’uomo che, fra il 1992 e il 1993, uccise nella cittadina umbra due bambini: Simone Allegretti, 4 anni, e Lorenzo Paolucci, 13 anni. Attualmente, Chiatti è detenuto all’interno della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) di Capoterra, in Sardegna e, come riportato dall’agenzia giornalistica ANSA, la misura di sicurezza adottata nei suoi confronti potrebbe teoricamente durare per tutta la vita. La stessa agenzia ricorda che i giudici d’appello di Perugia gli riconobbero la seminfermità mentale, ma, al tempo stesso, stabilirono la sua pericolosità sociale, disponendone la cura e custodia “per almeno tre anni” in una Rems. Quella di Capoterra, appunto, dove si trova dal settembre 2015, dopo avere lasciato il carcere di Prato dove aveva scontato la detenzione.
IL MOSTRO DI FOLIGNO: “TRA 20 ANNI TORNERÒ A UCCIDERE”
“Uscirò tra 20 anni e tornerò a uccidere, ma farò più attenzione”: questa fu la frase che pronunciò al momento della sua condanna il “Mostro di Foligno”, Luigi Chiatti, in aula di tribunale. Ricordiamo, come già accennato nel paragrafo antecedente, che Chiatti venne arrestato il 7 agosto del 1993 in seguito al barbaro ed efferato omicidio del piccolo Lorenzo Paolucci, seconda vittima dell’uomo, di professione geometra, autodefinitosi “mostro di Foligno”. Il 1º dicembre 1994 avviò il processo a carico di Luigi Chiatti, il quale, soltanto ventisette giorni più tardi, fu condannato a due ergastoli. L’11 aprile 1996 la Corte d’Assise d’Appello di Perugia riformò la sentenza di primo grado, dichiarando Luigi Chiatti semi-infermo di mente e condannandolo a 30 anni di carcere. Infine, il 4 marzo 1997 la Corte suprema di cassazione decise di confermare la sentenza d’appello, rendendo così definitiva la condanna stabilita.