Motomi Kiyota è tra i ballerini ospiti dello show evento "Viva la danza" dell'Étoile Roberto Bolle. Può vantare un palmares di importantissimi premi
C’è anche Motomi Kiyota è tra i ballerini ospiti dello show evento “Viva la danza” presentato dall’Étoile Roberto Bolle che ha deciso di omaggiare una delle arti più amate del nostro Paese: la danza. Il giovane ballerino è pronto a condividere il palcoscenico con Roberto Bolle in una serata che si preannuncia davvero unica nel suo genere per tutti gli amanti del ballo e della danza. Ma chi è davvero Motomi Kiyota? Sono davvero pochissime le informazioni in nostro possesso sul ballerino che ricopre il ruolo di grand Soggetto e Artista da Camera del Balletto Nazionale Ungherese dal 2024 al 2025. Non solo, Motomi con il suo innato talento è stato anche insignito del ruolo di Membro dell’Opera di Stato Ungherese dal 2019.
La passione per la danza è iniziata molto presto, visto che da ragazzino ha studiato dal 2003 al 2016 alla Mitsuko Inao Ballet School in Giappone. Una volta conclusa l’esperienza in Giappone, Motomi Kiyota si è trasferito in Germania, per la precisione a Stoccarda dove dal 2016 al 2019 ha studiato con John Cranko alla Schule di Stoccarda.
Motomi Kiyota, chi è? La carriera e i premi vinti
Nonostante la giovane età, Motomi Kiyota può vantare un palmares di premi di tutto rispetto visto che ha vinto il Premio come Artista da Camera del Balletto Nazionale Ungherese nel 2024-2025 e il Premio come Miglior corpo di ballo della stagione 2022-2023. Tantissimi i ruoli che hanno permesso a Motomi di farsi conoscere ed apprezzare dal pubblico e dalla critica, visto che ha prestato il volto a personaggi di opere prestigiose come “Don Chisciotte”, ma anche “Lo Schiaccianoci – Il Principe Schiaccianoci”.
E ancora nel curriculum di Motomi Kiyota si legge che ha recitato nel ruolo del clown in Romeo e Giulietta, ma anche nel famosissimo “Lago dei Cigni”. Infine tra i ruoli principali segnaliamo anche: “Il brivido vertiginoso dell’esattezza”, “LosPanchos: Caso triste” e “Sei danze”.