Archiviato il Gran Premio di Turchia, l’interesse si sposta sulle valutazioni emerse nel dopo gara. La vittoria di Instanbul conferma che le rosse godono di buona salute e che hanno le carte in regola per riconquistare il titolo mondiale. Felipe Massa, zero punti in classifica dopo le prime due gare, è stato autore di una prova maiuscola sul circuito di Instanbul Park che lo ha portato in seconda posizione nella classifica mondiale: con due vittorie (Barhain e Turchia) e una piazza d’onore (Barcellona), si rimette prepotentemente in gioco per la vittoria finale, rispondendo in maniera autorevole alle critiche che inevitabilmente gli erano piovute addosso.
Ma Instanbul ha evidenziato anche che la McLaren è lì: il secondo posto ottenuto da Hamilton in gara e il secondo tempo in qualifica di Kovalainen dicono che il divario tra le frecce d’argento e la Ferrari si è quasi azzerato. In corsa per il titolo ci sono anche loro. «Non credo che sia corretto affermare che abbiamo dominato fino a questo punto, perché se si guarda alla situazione complessiva del campionato – ha affermato Stefano Domenicali, team principal Ferrari dalle pagine del sito – siamo molto vicini ai nostri avversari. È stato importante per noi reagire dopo il primo Gran Premio in Australia, in cui avevamo totalizzato un solo punto, ma ancora non siamo dominanti. La gara di Instanbul dimostra che i nostri avversari ci sono molto vicini». Domenicali guarda avanti, in vista delle due prossime gare – Montecarlo e Canada – circuiti dove, nella passata stagione, le Ferrari ha faticato parecchio: «Penso che avremo bisogno di reagire positivamente a queste due prove perché lo scorso anno sono state particolarmente difficili per noi. Abbiamo preparato le gare con un approccio differente: vedremo la prossima settimana al Paul Ricard, dove faremo alcuni test, se ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Ovviamente, penso che non solo la McLaren sia forte. Mi aspetto che la Renault e la BMW s ano anch’esse forti, soprattutto su piste nelle quali le qualifiche possono avere un diverso andamento. Dobbiamo pensare molto attentamente a come affrontare le qualifiche, perché quelle influenzeranno la gara più che su altri tracciati». Domenicali ha riconosciuto il merito non soltanto di Massa «il suo fine settimana, non solo la gara, è stato perfetto», ma anche del suo compagno di squadra Raikkonen. «Kimi è sempre un grande professionista, sempre e completamente dedito al team, al suo lavoro».
Ritornando alla gara di domenica all’Istanbul Park, Domenicali ha analizzato la strategia McLaren. «Naturalmente la performance della McLaren che abbiamo visto durante la gara è stata notevole. Ho sempre detto che loro sono molto forti e credo in questo, e penso che oggi abbiamo visto un altro livello, completamente diverso dal passato, che è consistito nel cambiamento di strategia della McLaren fatto per attaccarci; questo ha cambiato l’andamento della gara e cambiato l’andamento delle qualifiche, soprattutto la performance di Lewis Hamilton. Penso che questo sia importante, perchè è anche vero che devono reagire alle nostre performance. In ogni caso, penso che come abbiamo sempre detto, il campionato sia ancora molto lungo, è sempre difficile e mi aspetto che loro siano sempre molto aggressivi».
Riguardo alla possibilità di cambiare l’ala danneggiata sulla monoposto di Raikkonen in seguito al contatto al via con la McLaren di Kovalainen, Domenicali ha così commentato: «Sì, lo abbiamo considerato. Abbiamo avuto la fortuna che la safety car rallentasse le monoposto, quindi abbiamo controllato da quello che si poteva vedere sul monitor, e confrontato con i nostri dati, anche quando è passato davanti a noi. Sembrava che tutto fosse a posto, non vi erano problemi maggiori a confronto coi dati, quindi abbiamo deciso di continuare».
Appuntamento, dunque, a domenica 25 maggio a Montecarlo, dove si svolgerà uno dei gran premi più affascinanti della formula 1. Le due ultime edizioni hanno visto transitare per primo sotto la bandiera a scacchi Fernando Alonso, succeduto a Kimi Raikkonen (2005) allora al volante della McLaren. Sul tracciato monegasco la Ferrari è attesa ad una vittoria che le manca dal 2001 (Michael Schumacker), McLaren e BMW permettendo, anche per dimostrare una ritrovata competitività su una pista che non la vede partire come favorita assoluta.