Eastern Flank Watch, cos'è e come funziona il progetto dell'Ue per un muro anti droni al confine est: "Ne servono milioni". Cosa prevede il piano europeo
Mentre la Germania valuta l’abbattimento dei droni, nel caso in cui dovessero varcare i suoi cieli, come accaduto nelle ultime ore in Danimarca e Olanda, l’Ue valuta di creare una sorta di muro anti droni.
La questione sarà approfondita in occasione del summit di Copenaghen in prossima la settimana prossima, come annunciato al termine dell’incontro che si è tenuto a Helsinki tra i ministri della Difesa dei Paesi dell’Est Europa.
In virtù dei ripetuti sconfinamenti da parte di droni e jet russi, con cui il Cremlino sta mettendo alla prova l’Ue e la NATO, si lavora a una risposta ferma e unita, ed è questo l’obiettivo del progetto Eastern Flank Watch.
La sfida non è semplice, visto che servirebbe un coordinamento su livelli diversi. Lo sa bene il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, secondo cui per individuare i droni anche più piccoli serve una capacità di monitoraggio avanzato, anche usando sensori acustici come fa l’Ucraina, ma non tutti ne dispongono.
MURO ANTI DRONI, COSA SERVE ALL’EUROPA
Altrettanto importante è un’altra capacità, quella di tracciare e intercettare i droni, visto che non si possono usare missili, perché non sarebbe sostenibile dal punto di vista economico, visto che andrebbe sprecato un milione di dollari per neutralizzare un drone che invece ne costa 10mila. Una mano la darà proprio Kiev, che aiuterà l’Unione europea a sviluppare le capacità di cui necessita.
L’Europa vuole anche potenziare le difese terrestri con dei sistemi anti-mobilità, marittime invece per il Mar Baltico e Mar Nero, ma è previsto anche il potenziamento della capacità di monitoraggio dello spazio, tutti aspetti che tornano utili anche in altri settori, come nella sicurezza dei confini e nella gestione dell’immigrazione.
La priorità è creare una rete di rilevatori, a cui aggiungere sistemi di sorveglianza da integrare, ma va anche migliorata la capacità in settori come il jamming e l’intercettazione dei droni. Solo la Lituania, ad esempio, avrebbe bisogno di 3 milioni di droni intercettori, visto che una un confine di 900 chilometri con Russia e Bielorussia.
I COSTI E I TEMPI
Non va trascurato l’aspetto economico del progetto, perché il muro anti droni va finanziato e come dovranno deciderlo i leader dei Paesi europei. Per quanto riguarda, invece, i tempi necessari, il commissario Kubilius ha citato alcuni esperti, secondo cui potrebbe essere messo a punto nel giro di un anno. A tal proposito, verrà stilata una tabella di marcia con gli esperti nazionali. Entro il Consiglio europeo di ottobre si vuole ottenere il sostegno politico necessario.
L’ALLERTA DI ZELENSKY
Nelle ultime ore il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha messo in guardia l’Italia, spiegando che potrebbe essere il prossimo Paese a intercettare droni russi, ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha smentito che l’Italia possa essere un obiettivo militare, ritenendo che il presidente russo Vladimir Putin non voglia scatenare una terza guerra mondiale, ma solo mettere alla prova l’Occidente con dei messaggi politici, non militari.