Che si può dire di più di un autore che con un libro (“Non per un dio ma nemmeno per gioco, vita di Fabrizio De André”) uscito originariamente nel 2000 e che oggi ha raggiunto le 21 edizioni, cioè ristampe? Non solo che Luigi Viva – di lui stiamo parlando – è uno scrittore di successo, ma che è anche il più riconosciuto e autorevole narratore della vita del grande cantautore genovese scomparso. Merito, forse, anche del fatto che parte del libro fu scritto con la collaborazione e il coinvolgimento di De André, il che ne fa senz’altro la sua biografia ufficiale.
Viva, grande esperto anche di jazz, ha poi pubblicato un’altra biografia di successo, pubblicata anche in Francia, “Pat Metheny, la biografia, lo stile e gli strumenti”. Esce adesso in tempo come perfetta strenna natalizia, uno splendido coffee table book, “Falegname di parole, le canzoni e la musica di Fabrizio De André” (Feltrinelli, 284 pagine, 25 euro) in grande formato e riccamente illustrato.
Dal punto di vista testuale contiene l’analisi approfondita di tutti i dischi di De André (impressionante notare come la sua discografia a 45 giri, dal 1961 al 1968, contiene già abbastanza grandi canzoni che farebbero l’invidia di ogni altro cantautore), ma il bello naturalmente arriva con gli album completi. Il volume è corredato di molte foto inedite e rare di De André in varie situazioni: amici, familiari, studio di registrazione, live) e di copertine di dischi rari e spartiti. Inoltre, nell’accattivante grafica del volume, dichiarazioni sue e di colleghi vari, come quella assai curiosa di un Venditti un po’ invidioso: “Io ero una specie di elemento disgregatore essendo molto più diretto come linguaggio. I due personaggi De André e De Gregori erano abbastanza simili nelle difficoltà., quel tipo di persona che va molto a serate, nel senso se ha bevuto o non ha bevuto, se ha dormito o non ha dormito. Per cui essendo io molto più terragno di loro ero teso a disgregare perché completamente contrario a tutti i loro atteggiamenti esteriori che erano, almeno per quei tempi, ai miei occhi, un po’ snobistici, di assoluta alterigia”.
Libro altamente consigliato per chi ama Fabrizio De André e non solo.