Droni russi, la mossa di Putin dimostra che la NATO non è pronta e che il Cremlino è avanti nella corsa agli armamenti: serve un sistema di difesa aerea
La NATO dovrebbe ringraziare Vladimir Putin per l’uso dei droni russi contro la Polonia, perché ha messo in luce un punto molto debole della difesa europea e ha palesato la superiorità del Cremlino, che è molto avanti nella corsa agli armamenti.
A sollevare il caso sono diverse testate, da Politico a Welt e Frankfurter Allgemeine Zeitung, tutte concordi nel ritenere che l’Alleanza Atlantica non abbia una preparazione adeguata per affrontare queste minacce.
La NATO ha abbattuto circa 3 dei 19 droni, facendo anche peggio dell’Ucraina, che dichiara un tasso di intercettazione oscillante tra l’80 e il 90 per cento, nonostante debba affrontare attacchi molto più consistenti.

Non si possono certo usare F-16 e F-35 a ogni attacco: servono sistemi anti-drone più efficaci, anche perché la minaccia rappresentata dai droni era molto reale.
“ALLA NATO SERVE UNA DIFESA AEREA”
La difesa aerea è stata a lungo identificata come una delle principali lacune delle capacità dei Paesi della NATO; non a caso l’UE sta incoraggiando gli Stati membri a usare i prestiti SAFE per rinforzare la difesa aerea, ma gran parte di quel denaro è destinata ad armi molto costose.
Non è però sensato, come ha evidenziato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, usare sistemi di difesa aerea da centinaia di milioni di euro contro i droni kamikaze russi a basso costo. Infatti, l’Ucraina non impiega questo tipo di sistemi, ma ha sviluppato droni molto economici per abbattere le minacce russe.
Nell’Alleanza Atlantica c’è preoccupazione per questa evidente mancanza di preparazione dell’Occidente: alcuni dei giganti europei della difesa stanno cercando di adeguarsi alla corsa agli armamenti dei droni, in rapida evoluzione.
Da questo punto di vista, Ucraina e Russia sono più avanti, perché stanno costantemente adattando i loro droni, proprio in virtù della rapidità con cui la tecnologia si evolve. Le forze armate europee, invece, devono anche cambiare i modelli tradizionali di approvvigionamento, basati su piccoli lotti di armi costose.
“LA STRATEGIA MAGISTRALE DI PUTIN”
«La NATO dovrebbe inviare una lettera di ringraziamento a Putin per i saluti inviati da Mosca tramite i droni», ha scritto provocatoriamente la FAZ, riportando però che gli alleati fossero già a conoscenza di questo punto debole anche prima dell’attacco alla Polonia.
Il giornale tedesco evidenzia come gli alleati, anziché costruire il “muro di droni” necessario da tempo, si stiano armando con l’idea che Putin non oserebbe impiegarli, perché rischierebbe di ritrovarsi in guerra con la NATO. Ma l’Occidente ha fatto male i conti con Putin, che sta sfruttando magistralmente la paura occidentale di un’escalation del conflitto con lui. Così ha pure dimostrato di non dover minacciare con le sue armi nucleari.
All’Occidente ora serve urgentemente uno scudo antimissile e una barriera anti-drone, anche perché il Cremlino sta costruendo una fabbrica di droni dopo l’altra, non solo per bombardare l’Ucraina.
