Centinaia di devoti di Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, si sono ritrovati fuori la sede della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime per ricordare la sua promessa. Da tutta Italia si sono riuniti spontaneamente a Villa della Gioia per ricordare quello che Natuzza definiva il giorno più bello della sua vita. Il 26 luglio 1940 la mistica calabrese cadde in un inspiegabile stato catalettico durato sette ore. La Vergine le era apparsa dicendole che quel giorno sarebbe morta “apparentemente”, infatti raccontò di essere stata accompagnata da Maria fino alle soglie del Paradiso. Quindi promise a lei e a Gesù di dedicare tutta se stessa al disegno divino di amore e redenzione. E così ha fatto per tutta la sua vita. All’epoca Natuzza Evolo aveva solo 16 anni. Alle 19.30 circa accusò un inspiegabile stato letargico. I medici le iniettarono cardiotonici, fecero di tutto per farla rinvenire, ma solo alle prime ore del mattino del 27 luglio si svegliò. La maggior parte dei medici sostenne che la catalessi era stata provocata dall’autosuggestione, invece Natuzza non fornì alcuna spiegazione.
NATUZZA EVOLO, DEVOTI A PARAVATI PER LA PROMESSA
Solo 56 anni dopo Natuzza Evolo confidò a don Pasquale Barone, ex parroco di Paravati ed ex presidente della Fondazione, che in quelle ore la Madonna le aveva fatto vedere in maniera nitida la chiesa e le strutture assistenziali attorno, cioè la “grande Casa” e il “Rifugio delle anime” che chiese di realizzare a Paravati. Le vide come se fossero già edificate. Quest’anno, dunque, i figli spirituali della mistica hanno deciso di ritrovarsi nel giorno della Promessa per non dimenticare la sua Missione. Hanno pregato davanti alla sua tomba e recitato il Rosario, percorrendo la discesa che porta alla chiesa, voluta dalla Madonna. Pasquale Anastasi, presidente della Fondazione ispirata da Natuzza Evolo, ha poi dichiarato, come riportato da Famiglia Cristiana: «Questa non è una battaglia, non siamo nati per contrarietà a nessuno, siamo qui per portare avanti un progetto sotto gli occhi di tutti costruito con l’impegno e la passione di tante persone». Il riferimento è al contenzioso col vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, che ha “cancellato” la Fondazione. Recentemente ha firmato infatti il decreto per la soppressione della Fondazione, a cui farà seguito una comunicazione per la cancellazione dal Registro degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti.