Correva l’anno 1845 quando due navi di esplorazione artica della Marina britannica, l’ammiraglia Erebus e la HMS Terror, restano bloccate nel ghiaccio in quella che i Royal Museums Greenwich definiscono “il peggior disastro nella storia dell’esplorazione polare britannica”. Del comandante inglese sir John Franklin e del Capitano Francis Crozier, salpati alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest insieme ad un equipaggio di 129 uomini tra ufficiali, marinai e specialisti civili, non si ebbe più alcuna notizia. Lasciate le ammiraglie nel 1848, nessuno seppe più nulla delle loro sorti: alcun superstite venne mai ritrovato. Basta questa premessa per rendersi conto di quanto possa essere importante il fatto che alcuni ricercatori canadesi e Inuit, per la prima volta, sono riusciti a entrare nella Terror, ritrovata nel settembre del 2016 nei fondali al largo di King William Island, a due anni di distanza dal ritrovamento della Erebus.
HMS TERROR, PRIME IMMAGINI DAL RELITTO
Le prime esplorazioni condotte da Parks Canada in collaborazione con i ricercatori Inuit diconoche la nave HMS Terror è rimasta praticamente intatta. Merito, come sottolineato da “La Repubblica”, delle temperature ghiacciate di Terror Bay a Nunavut, in Canada, e dello strato di limo formatosi nel corso degli anni che ha protetto mappe e strumenti. Per effettuare le esplorazioni i ricercatori hanno utilizzato un veicolo a gestione remota (ROV) perlustrando 20 cabine e diversi compartimenti della nave al cui interno mai nessuno aveva potuto guardare. Il pilota del ROV, Ryan Harris, ha detto:”L’impressione che abbiamo avuto è stata quella di guardare una nave abbandonata da poco dal suo equipaggio, apparentemente dimenticata dal passare del tempo”. La parte più importante per i ricercatori è quella che interessa gli alloggi del capitano, dove sono custoditi mappe e soprattutto i diari di bordo tenuti prima di abbandonare la nave. “Spero che l’eccellente condizione della nave significhi che presto ci saranno risposte a così tante domande sul destino della spedizione Franklin”, ha dichiarato Susan Le Jeune d’Allegeershecque, Alto Commissario britannico in Canada.