È arrabbiata e scioccata Noa, cantante israeliana che dalla sua casa di Tel Aviv, ad Avvenire, racconta questi giorni di terrore vissuti in prima persona, insieme al suo popolo: “Grazie a Dio, i miei figli sono con me: mio figlio ha finito il servizio militare e mia figlia non lo ha ancora iniziato. Il terzo figlio ha 13 anni. La mia famiglia naturale è al sicuro, la mia famiglia allargata no. Israele è un piccolo Paese: siamo tutti profondamente legati e tutti siamo stati feriti, devastati e addolorati”. Il pensiero va a quanto accaduto nella settimana appena passata, con il massacro di Hamas conseguente alle violenze di Israele perpetrate per decenni nella Striscia di Gaza.
“Hamas ha commesso i crimini di guerra più orrendi, ha massacrato persone innocenti, violentato, torturato, rapito bambini. Hanno compiuto atti di tale brutale ferocia che difficilmente possono essere definiti umani. Hanno disatteso ogni codice etico di condotta in guerra. Sono terroristi e mostri. Questo è stato il nostro 11 settembre. In realtà è la cosa peggiore che sia accaduta al popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto. È un tradimento devastante di tutto ciò che pensavamo di sapere, di tutto ciò che ci era caro”, racconta la cantante.
Noa: “Hamas non rappresenta il popolo palestinese”
Non solo accuse ad Hamas. Nelle parole di Noa è immenso il dolore e la rabbia anche nei confronti del governo di Israele, definito “malvagio e corrotto”. Il governo “guidato da un accusato in fuga dal processo, dal bugiardo Netanyahu, ha le mani piene del sangue di tante persone innocenti. Devono dimettersi oggi e implorare la misericordia delle persone che hanno tradito. Israele merita leader onesti, pieni di talento, carismatici e impegnati a migliorare la vita di tutti, e sottolineo tutti, i cittadini del nostro Paese, portando prosperità e sicurezza e facendo la pace con i nostri vicini”, dice l’artista israeliana ad Avvenire.
Non solo Israele, infatti: la tragedia umanitaria ha colpito anche Gaza, bombardata continuamente e violentemente dal governo di Israele. Noa è vicina anche al popolo palestinese, che condivide la sofferenza con il suo in questo tragico momento: “Io la mia scelta l’ho fatta anni fa: io scelgo la pace, la solidarietà. Prima di tutto, non dimentico mai, nemmeno nei momenti più bui, la sofferenza dell’altro. «Quando piango, piango per entrambi, il mio dolore non ha nome»… questa è una frase che ho scritto per la canzone che ho cantato con la mia collega palestinese Mira Awad, all’Eurovision 2009. Per me Hamas non rappresenta il popolo palestinese”.