Nord Stream 2, Financial Times rivela una trattativa tra Usa e Russia per riaprire il gasdotto. Alleato di Putin e Germania negano, Ue esprime contrarietà

La Germania non è in trattative con la Russia per una possibile fornitura di gas tramite il gasdotto Nord Stream 2: lo ha dichiarato il ministero dell’Economia tedesco, smentendo un articolo pubblicato nel weekend dal Financial Times. Il giornale britannico, infatti, aveva riportato le indiscrezioni riguardanti le presunte pressioni da parte di un alleato di lunga data del presidente russo Vladimir Putin sugli Stati Uniti per valutare di riavviare il progetto da 11 miliardi di dollari.



Anche l’Estonia ha condannato ogni tentativo di rilanciare le esportazioni di gas tramite il Nord Stream 2, perché sarebbe “un passo nella direzione sbagliata per la sicurezza energetica europea“. Margus Tsahkna, ministro degli Esteri estone, ha dichiarato in un comunicato che “il posto giusto per il Nord Stream 2 è il fondo del mare“.



NORD STREAM 2, LE INDISCREZIONI DI FT E BILD

La trattativa sarebbe in corso in Svizzera secondo quanto aveva riportato il Financial Times, che ha parlato di grandi manovre tra Matthias Warnig, ex amministratore delegato della società Nord Stream AG (che è fallita), e alcuni investitori americani riuniti in un consorzio. Anche il quotidiano tedesco Bild ha raccolto informazioni sui colloqui segreti in Svizzera, che sarebbero in corso da diverse settimane, con il coinvolgimento dell’ex ambasciatore americano in Germania, Richard Grenell.

L’idea del consorzio e della proprietà del Nord Stream 2, danneggiato dall’esplosione del 2022 che mise fuori uso il Nord Stream 1, sarebbe quella di trovare un accordo per la cessione dell’infrastruttura entro il prossimo 9 maggio, perché è la scadenza fissata dal tribunale fallimentare per consentire a Nord Stream AG per trovare alternative alla vendita dell’asset per ristorare i creditori. Peraltro, questa trattativa rientrerebbe nei negoziati tra Usa e Russia per normalizzare i loro rapporti e arrivare alla fine della guerra in Ucraina.



LE REAZIONI ALLE INDISCREZIONI

Attualmente, secondo la Bild, il governo americano non sarebbe coinvolto nei negoziati e non avrebbe intenzione di intervenire, ma pare che diversi membri di alto livello dell’amministrazione Trump sarebbero a conoscenza della trattativa, così come quello tedesco e altri europei.

Oltre alla smentita del governo tedesco, comunque c’è pure quella dell’ex spia della Stasi Warnig, il quale ha affermato di non essere coinvolto in nessuna discussione di questo tipo. Sulla vicenda è intervenuta anche l’Ue, dichiarando che “non è un progetto di interesse comune“.