Dal primo gennaio del 2021 entrerà in vigore una nuova norma sul defaultche potrebbe rendere molto complicata la vita alle aziende italiana. Come sottolineato dal collega Antonio Amorisi di Affaritaiani.it, in poche parole qualora un’azienda non dovesse pagare entro 90 gironi un arretrato, anche di modesta entità, verrà segnalata alla Centrale dei rischi, con il rischio di non poter ottenere più finanziamenti dai creditori. Le normative a cui si fa riferimento “Sembrano fatte apposta – sottolinea Amorisi – per facilitare il collasso delle aziende italiane e del nostro sistema economico che dopo il Coronovirus è con l’acqua alla gola”. Basti pensare, infatti, che in base ad uno studio recente ben il 65% delle piccole e medie imprese sono a rischio crac a causa della crisi post-coronavirus, con tutto ciò che ne consegue. “Possibile che al governo non ne sappiano nulla!? – si domanda ancora Amorisi – vista la crisi mondiale l’UE non poteva almeno posticipare l’entrata in vigore delle normative?”.
NUOVA NORMA UE SUL DEFAULT: “NON SARA’ IL CASO DI SOSPENDERLA?”
La nuova definizione di “default” stabilisce che il privato o la piccola media impresa in arretrato da più di 90 giorni per una cifra superiore ai 100 euro, e all’1% del totale delle esposizioni verso la banca, venga segnalato. Per le imprese più grandi tali cifra “sale” a 500 euro. L’Abi, l’Associazione bancaria italiana, specifica sul proprio sito: “Diversamente dal passato, non potranno essere utilizzati margini attivi dell’impresa disponibili su altre linee di credito per compensare gli arretrati in essere ed evitare di classificare l’impresa come inadempiente, È dunque fondamentale che le imprese conoscano le nuove regole, al fine di evitare di essere classificate in default anche per rate non pagate di piccolo importo”. Fino ad oggi le banche classificavano in default tutte quelle imprese e quei clienti che dopo 90 giorni non pagavano cifre ritenuti rilevanti. “Ma non sarà il caso di sospendere questo tipo di normativa – conclude Amorisi – al fine di evitare il facile fallimento di migliaia di imprese che non ricevono credito dalle banche e che con questa legge ne riceveranno ancora meno?”.