Omicidio di Lauretta Toffoli, annullato l'ergastolo per Vincenzo Paglialonga: la decisione poche ore fa in Cassazione, le motivazioni
Colpo di scena in Cassazione nel processo per l’omicidio di Lauretta Toffoli, la 74enne uccisa con 38 coltellate nel suo appartamento di via della Valle, a Udine, il 7 maggio 2022. Secondo quanto stabilito dai giudici poche ore fa, riporta Friuli Oggi, è stata annullata la sentenza di secondo grado con cui per l’imputato, Vincenzo Paglialonga, era stata confermata la condanna all’ergastolo. Ora è tutto da rifare in un nuovo appello che si celebrerà a Venezia.
La Suprema Corte ha accolto l’istanza della difesa dell’uomo sulla valutazione della sua imputabilità, questione che sarà sottoposta al vaglio in sede di appello bis. Secondo il legale Piergiorgio Bertoli, Vincenzo Paglialonga sarebbe stato incapace di intendere e volere al momento del fatto.
Omicidio Lauretta Toffoli, difesa Vincenzo Paglialonga: “Cassazione ha fatto giustizia”
Intervenuto a Tg Udine su TV 12, l’avvocato difensore di Vincenzo Paglialonga ha espresso soddisfazione per la decisione della Cassazione che ha annullato la sentenza con rinvio ad un nuovo processo d’appello a Venezia.
Secondo il legale, l’uomo non doveva finire a processo e la Suprema Corte “ha fatto giustizia” rimettendo sul tavolo del dibattimento la questione di imputabilità dopo due verdetti che avevano disposto il carcere a vita. La valutazione ora passa in mano ai giudici veneziani che dovranno tener conto del binario tracciato dalla Cassazione. L’omicidio di Lauretta Toffoli, secondo l’accusa, fu commesso da Paglialonga dopo l’evasione dai domiciliari.
Il corpo della 74enne, martoriato da decine di fendenti, fu trovato all’interno della sua abitazione. Per la difesa, a inficiare la capacità di intendere e volere al momento del delitto sarebbe stata una patologia dell’imputato, vizio escluso dalla perizia psichiatrica disposta in primo grado in contrasto con la consulenza di parte.
